Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha firmato ieri una legge che consentirà ad alcuni detenuti di arruolarsi nelle forze armate. Un provvedimento, questo, che mostra l’aggravamento della carenza di uomini necessari per difendersi dalle forze russe. Nella legge sull’arruolamento dei detenuti sono comunque previste delle restrizioni, dal momento che saranno esclusi coloro che sono stati condannati per crimini gravi quali stupro, omicidio premeditato di due o più persone o per crimini contro la sicurezza nazionale.
La difficoltà delle forze di Kiev nel trovare nuovi soldati ha spinto l’Ucraina ad approvare anche altri provvedimenti, come l’inasprimento delle misure che colpiscono i renitenti alla leva, l’abbassamento dell’età di mobilitazione dai 27 ai 25 anni e la sospensione dei servizi consolari per gli uomini in età di leva militare che vivono all’estero.
Secondo alcuni analisti e militari, la situazione dell’Ucraina non potrà far altro che peggiorare col tempo, a causa della mancanza delle risorse necessarie a sostenere un conflitto di lunga durata e, secondo l’Institute for the Study of War, anche per le restrizioni imposte dagli Stati Uniti relative all’utilizzo delle armi occidentali contro la Russia. “Direi che difficilmente il tempo è dalla nostra parte, dal momento che una guerra lunga richiede più risorse”, ha detto il colonnello Pavlo Palisa della 93esima Brigata Meccanizzata. “Le risorse del nemico, sia in termini di uomini che di materiali, non possono essere paragonate con le nostre. Sono straordinariamente grandi. Ecco perché penso che una guerra lunga non sia a nostro favore”, ha aggiunto.