Keir Starmer, leader del Labour, è il nuovo primo ministro del Regno Unito. I laburisti ottengono la maggioranza assoluta. Escono sconfitti i conservatori, dopo esser stati al governo per 14 anni. “Il Paese ha votato per il cambiamento, per il rinnovamento, per il ritorno della politica al servizio pubblico”. “Sarà una governo privo di ideologia, al servizio dei cittadini”. “Ricostruire il Paese” e la sua economia, all’insegna di “confini sicuri, di più sicurezza nelle strade”, più risorse al sistema sanitario nazionale (Nhs), “rispetto per la dignità di tutti, opportunità dalle fonti di energia verdi”, ha detto Starmer nel suo primo discorso alla nazione.
Il nuovo governo annuncerà la propria agenda legislativa il 17 luglio: porre fine allo sciopero dei medici che va avanti da mesi, allargamento dei diritti dei lavoratori e limitazione della possibilità di licenziamento da parte delle aziende, creazione di un ente nazionale per la transizione ecologica e rinazionalizzazione delle ferrovie che erano state privatizzate da Margaret Thatcher. Prevista anche la messa al bando del fumo per tutti i nati dopo il 2009, un provvedimento del governo precedente che però non è ancora stato convertito in legge.
Prevista anche una nuova legge di bilancio, che verrà presentata in Parlamento ad ottobre. Obiettivo del governo Starmer è tassare i ricchi, attraverso l’introduzione dell’Iva nelle scuole private, l’ampliamento della tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche e l’abolizione delle agevolazioni fiscali per i “non-dom”, i domiciliati all’estero che non pagano le tasse nel Regno Unito.