Stati Uniti, continuano le proteste contro Israele nelle università

di Francesco Caputi

 

Aumenta il numero di studenti universitari negli Stati Uniti che protestano contro la guerra a Gaza e che chiedono che le università boicottino le aziende legate ad Israele o che interrompano del tutto i rapporti con lo Stato ebraico. Le proteste iniziate alla Columbia University sono ora scoppiate anche in California, Texas e altri stati. Alla Columbia University, il senato accademico sta valutando una risoluzione per accusare la rettrice Nemat Shafik di aver violato i diritti degli studenti, dopo che il 18 aprile oltre 100 studenti sono stati arrestati dopo che la rettrice aveva chiesto l’intervento della polizia. Alla Columbia University la situazione è particolarmente tesa anche per la presenza di molti studenti di origine ebraica, che affermano di sentirsi minacciati dall’antisemitismo di alcuni manifestanti.

Mercoledì alla University of Southern California oltre 90 studenti sono stati arrestati per “trespassing”, invasione di proprietà privata. Una persona è stata arrestata anche per assalto con arma letale. Mercoledì l’università ha annunciato la chiusura del campus e che la polizia avrebbe arrestato chiunque vi fosse rimasto. E’ stata inoltre annullata la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea, prevista per i primi di maggio.

Violenti scontri all’Ohio State University: la polizia ha arrestato tutti coloro che hanno disobbedito all’ordine di lasciare l’area, anche in questo caso l’accusa è quella di “trespassing”. Dei 36 arrestati, solo 16 sarebbero studenti dell’università, secondo quanto ha affermato Benjamin Johnson, portavoce dell’Ohio State University.

133 arresti alla New York University mercoledì. Sono stati successivamente rilasciati tutti, ma la polizia ha reso noto che dovranno comunque presentarsi in tribunale a partire dal 15 maggio.

Perché le proteste si stanno allargando

Secondo alcuni esperti, si legge sul New York Times, alla base della “contagiosità” di queste proteste vi sarebbe la forte polarizzazione politica di questi anni negli Stati Uniti. Da una parte abbiamo infatti i Repubblicani, convinti sostenitori di Israele, e dall’altra i Democratici, estremamente divisi sulla guerra a Gaza. Se è vero che anche in Europa si stanno verificando manifestazioni simili, non stanno tuttavia avendo la stessa partecipazione e visibilità mediatica di quelle americane.

Le proteste in altre università sarebbero inoltre scoppiate come reazione agli arresti avvenuti alla Columbia University. “Il conflitto là contribuisce quindi a questa grande cascata, all’adesione di altri campus”, ha detto Omar Wasow, professore di scienze politiche alla University of California. Senza gli arresti, infatti, secondo quanto sostiene Daniel Schlozman, professore di scienze politiche alla Johns Hopkins University, non si sarebbe avuta questa “esplosione” improvvisa di proteste.

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