Attentato a Mosca, sale a 143 il bilancio dei morti. Arrestate 11 persone

Sale a 143 il numero di persone morte nell’attentato al Crocus City Hall di Mosca, mentre i feriti sarebbero 107, di cui una sessantina in condizioni gravissime. Secondo il comitato investigativo, tuttavia, il numero di vittime è destinato a salire. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis.

Il direttore dell’FSB ha comunicato al presidente della Federazione russa Vladimir Putin che sono state arrestate 11 persone, tra cui i 4 terroristi coinvolti nell’attentato. A renderlo noto l’agenzia Tass. I terroristi sarebbero stati arrestati in una regione russa al confine con l’Ucraina, secondo quanto ha riferito l’FSB. Alexander Kinshstein, capo della commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato, ha raccontato che “secondo le prime informazioni, l’auto dei sospettati è stata avvistata venerdì sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk. L’auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire”. L’auto si sarebbe poi ribaltata durante l’inseguimento. “Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta”.

Gli americani avevano già avvertito la Russia del rischio attentati

Alcune settimane prima, gli americani avevano già avvertito Mosca della possibilità di un attentato terroristico. “Abbiamo avvertito i russi adeguatamente”, ha detto un funzionario americano anonimo. Secondo l’ambasciata statunitense in Russia, gli “estremisti” stavano pianificando attacchi nella capitale. Alcune ore prima della comunicazione dell’ambasciata americana, l’FSB aveva sventato un attentato dell’ISIS-Khorasan a una sinagoga a Mosca.

Secondo Colin Clarke, analista antiterrorismo presso il Soufan Group, una società di consulenza sulla sicurezza con sede a New York, “l’ISIS-K si è fissato sulla Russia negli ultimi due anni”. “L’ISIS-K accusa il Cremlino di avere nelle mani sangue musulmano, facendo riferimento agli interventi di Mosca in Afghanistan, Cecenia e Siria”.

La telefonata tra Putin e Lukashenko: “Uniti nella lotta contro il terrorismo”

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico col presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, durante il quale hanno discusso dell’attentato a Mosca. “Il presidente della Bielorussia ha espresso profonde condoglianze in relazione all’attacco terroristico di ieri a Mosca. Le parti hanno confermato la loro disponibilità a collaborare nella lotta contro il terrorismo”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta Ria Novosti.

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