Stoltenberg: “La NATO si prepari a un confronto decennale con la Russia”

“La Nato non vuole una guerra con la Russia, ma dobbiamo prepararci a un confronto che potrebbe durare decenni”. A dirlo il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in dichiarazioni all’edizione domenicale del quotidiano tedesco Die Welt. “Se il presidente russo Vladimir Putin vince in Ucraina, non c’è garanzia che l’aggressione russa non si estenda ad altri Paesi”, ha proseguito. Per questo motivo, secondo Stoltenberg, i Paesi dell’Alleanza atlantica dovrebbero espandere la propria “base industriale più velocemente, in modo da poter aumentare le forniture all’Ucraina e rifornire” le proprie scorte. “Questo – ha spiegato – significa passare da una produzione lenta in tempi di pace a una produzione veloce, come è necessario in tempi di conflitto”. “La deterrenza funziona solo se è credibile”.

La riluttanza dei Paesi NATO a spendere di più è cosa risaputa. Secondo dati del 2022, solo 11 sui 30 Stati membri hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL per la difesa. Questi Paesi sono gli Stati Uniti (3,49%), il Regno Unito (2,07%), la Finlandia (2,45%), la Grecia (3,01%), la Polonia (3,90%), la Romania (2,44%), la Slovacchia (2,03%), l’Ungheria (2,43%), l’Estonia (2,73%), la Lettonia (2,27%) e la Lituania (2,54%). E’ evidente che a spendere maggiormente per la difesa tra i Paesi europei sono quelli dell’est, che percepiscono la pericolosità del vicino russo. Addirittura, secondo Patrick Turner, vicesegretario generale per la politica e la pianificazione della difesa dall’ottobre 2018 al luglio 2022, “ci sono moltissimi Paesi per i quali, persino se spendessero il 2%, non sarebbe abbastanza”.

Un’opinione, quella che i Paesi dell’Europa occidentale spendano poco per la difesa, estremamente diffusa. Secondo il generale polacco Rajmund Andrzejczak, “se vogliamo davvero vivere in tempi di pace, dobbiamo investire di più”. Dello stesso parere il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur. “Negli ultimi 30 anni, le lacune da colmare sono piuttosto grandi”, ha detto, riferendosi al fatto che, dopo la fine della Guerra Fredda, molti Paesi abbiano smesso di preoccuparsi della propria difesa. Un’inizio per colmare queste lacune, secondo il ministro estone, sarebbe il raggiungimento del 2%. Per esempio, il presidente lettone Edgars Rinkēvičs ha annunciato che l’obiettivo della Lettonia sarà raggiungere il 3% entro il 2027.

Negli Stati Uniti la questione delle spese NATO è il tema principale di accesi dibattiti. Le critiche più dure arrivano soprattutto da Donald Trump, che accusa gli europei, in particolare i tedeschi, di voler scaricare tutte le spese NATO sugli USA.

Lascia un commento