Evasione Iva sui prezzi del gasolio: sequestro da 7,5 milioni

di Francesco Cerrone

Nelle province di Napoli, Roma, Catania e Siracusa scattano 48 denunce e beni per un valore di 7,5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla finanza del primo nucleo operativo metropolitano di Napoli nelle suddette province.
L’intera indagine vede coinvolta una società con capitali maltesi e il suo amministratore ritenuto al centro dell’enorme frode nella vendita dei carburanti.
La somma posta sotto sequestro corrisponde all’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva dovute dalla società risultata fittiziamente residente all’estero.

La frode
Secondo le indagini la società maltese aveva dei centri decisionali a Napoli e  Catania ed importava via mare dalla Spagna carburanti che venivano infine stoccati in un deposito fiscale nel porto di Napoli con la sospensione delle imposte.
Una volta giunto nel porto, il gasolio veniva caricato su apposite autobotti e trasportato in depositi commerciali e da qui poi veniva rivenduto ai vari distributori di carburante situati nel napoletano i quali lo rivendevano, evadendo accise ed Iva, permettendosi così di poterlo trattare ad un prezzo nettamente inferiore rispetto ai valori di mercato attuali.

Durante le perquisizioni e i sequestri nelle regioni Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna sono state denunciate 25 persone fisiche e 23 persone giuridiche per contrabbando di prodotti petroliferi e reati fiscali.

 

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