Gaza, proseguono i bombardamenti dopo la fine della tregua

Proseguono i bombardamenti a Gaza nel secondo giorno dalla fine della tregua tra Israele e Hamas.

Secondo quanto si legge in un post su X delle IDF, Israele avrebbe colpito centri operativi di comando dei terroristi di Hamas e un complesso militare da dove partivano missili anti-carro e numerose cellule terroristiche.

Da Hamas arrivano dati sul numero di morti e feriti. Secondo i terroristi, vi sarebbero 240 morti e 650 feriti, tutti provocati da “centinaia di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e navali in tutta la Striscia di Gaza”.

I bombardamenti dureranno probabilmente molto a lungo, dopo la fine di questa instabile tregua. Israele infatti avrebbe annunciato, secondo alcune fonti, una lunga campagna che potrebbe durare un anno, per eliminare completamente Hamas da Gaza e distruggere anche tutta la rete sotterranea di tunnel.

Medici senza Frontiere accusa Israele: “Ci hanno attaccato”

“Tutti gli elementi indicano l’esercito israeliano come responsabile dell’attacco” a un convoglio di Medici senza Frontiere avvenuto il 18 novembre. Lo afferma l’ONG in un comunicato.

“Il 18 novembre 2023 -si legge nel comunicato – un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere (Msf) è stato attaccato a Gaza City. Due persone sono state uccise in quello che è apparso subito come un attacco deliberato contro mezzi di Msf con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile. Entrambe le vittime erano familiari di membri dello staff di Msf, uno di loro era anche un volontario che supportava l’azione medica all’ospedale di Al Shifa. A distanza di due settimane, dopo aver raccolto le testimonianze del personale presente quel giorno nel convoglio,
Msf ritiene che tutti gli elementi indichino l’esercito israeliano come responsabile di questo attacco. Msf ha chiesto una spiegazione formale alle autorità israeliane, oltre a un’indagine indipendente per stabilire i fatti e le responsabilità”.

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