Gli USA stringono nuovi accordi con i Paesi del Pacifico per il contenimento della Cina

Si rafforza il contenimento della Cina nel Pacifico. Gli Stati Uniti, in settimana, hanno infatti stretto e rinnovato accordi con i Paesi del Pacifico. Tra questi, la Papua Nuova Guinea, alla quale verranno forniti fondi e addestramento per le forze locali per il contrasto ai traffici illeciti e per rispondere alle calamità naturali. Washington, inoltre, invierà la propria Guardia costiera a pattugliare la ZEE della Papua Nuova Guinea. Port Moresby darà a Washington l’accesso a basi, porti e aeroporti, che gli USA utilizzeranno come base logistica di manutenzione e rifornimento.

E’ stato inoltre rinnovato per altri 20 anni il Compact of Free Association con Palau e Micronesia. Si tratta di un accordo internazionale che permette alle forze armate americane di operare nei Paesi del COFA. Gli USA, in base a questo accordo, sono responsabili per la protezione dei Paesi COFA. Il Compact of Free Association prevede inoltre che i cittadini dei Paesi che hanno stretto l’accordo possano arruolarsi nelle forze armate statunitensi. Si potrebbe quasi dire che i Paesi COFA sono dei veri e propri protettorati di Washington nel Pacifico.

Negli ultimi mesi, inoltre, gli Stati Uniti hanno anche rafforzato il proprio schieramento militare nell’Indo-Pacifico, lungo la prima catena di isole (Giappone, Taiwan e Filippine) e lungo la seconda (Giappone, Micronesia e Papua).

Tre sono i motivi per cui Washington tiene al rafforzamento di queste aree:

  1. impedire che la Cina vi si insedi. Ciò è già avvenuto con le Isole Salomone, con le quali Pechino ha stretto ad aprile 2022 un accordo di sicurezza, che rafforza la presenza militare cinese in Oceania e che rappresenta uno dei vari tentativi della Repubblica popolare di erodere la sfera d’influenza dell’Australia;
  2. ottenere basi logistiche di manutenzione e rifornimento;
  3. rendere più difficile la pianificazione di Pechino in caso di una guerra tra gli USA e la Cina

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