Omicidio Ugo Russo: Carabiniere rinviato a giudizio

Di Giada Russo

Il ragazzo fu ucciso colpito la notte del 29 febbraio 2020, vicino al borgo di Santa Lucia a Napoli, mentre cercava di rapinare l’orologio del militare insieme a un complice.

La decisione del giudice è arrivata due ore dopo la fine dell’udienza, durante la quale le parti hanno presentato le loro argomentazioni. La Procura di Napoli (Simone de Roxas e Claudio Siragusa) ha chiesto il processo per il carabiniere, difeso dagli avvocati Mattia Floccher e Roberto Guida. Il militare ha sempre sostenuto, e ha ribadito durante le dichiarazioni spontanee fatte oggi, di aver sparato per legittima difesa, poiché l’aggressore gli aveva puntato un’arma. Durante l’udienza erano presenti anche i genitori della giovane vittima, difesi dagli avvocati Giovanni Fusco, Antonio Mormile e Domenico Di Donato. Alla vista del carabiniere, la madre ha accusato un malore e il marito l’ha accompagnata fuori dall’aula. La donna si è ripresa grazie all’intervento dei medici presenti nel Tribunale. All’esterno del palazzo di giustizia si sono riuniti gli attivisti del Comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, che hanno esposto uno striscione con la foto del ragazzo.

Il padre di Ugo Russo ha commentato la decisione del giudice dicendo: “Chiediamo la verità su ciò che è accaduto. Abbiamo sempre avuto piena fiducia nella magistratura. Oggi, dopo quasi tre anni e mezzo, torniamo a casa con la speranza di sapere cosa è realmente successo quella sera”. Ha inoltre aggiunto: “Viviamo ogni giorno con il ricordo di Ugo, lui non era la persona che è stata rappresentata quella sera e vogliamo dimostrarlo. Non ci siamo mai arresi e ringraziamo coloro che sono stati al nostro fianco. Non siamo come ci hanno dipinto, e non c’è giustificazione per la reazione avuta dal carabiniere: nostro figlio è stato ucciso”.

Gli avvocati Mattia Floccher e Roberto Guida, difensori del carabiniere, hanno sottolineato che il decreto che dispone il giudizio non è una sentenza di condanna. Hanno affermato: “Ovviamente avremmo preferito che il giudice, già in questa fase, avesse riconosciuto l’impossibilità di configurare l’omicidio volontario. Comunque, in modo sereno e fiducioso, siamo pronti a dimostrare durante il dibattimento l’innocenza dell’imputato”. Hanno concluso dicendo: “Questa fase rappresenta la massima garanzia processuale che il legislatore ha voluto riconoscere al cittadino imputato, in cui accusa e difesa si confronteranno in condizioni di parità”.

L’avvocato Giovanni Fusco, che rappresenta la famiglia di Ugo Russo insieme agli avvocati Antonio Mormile e Domenico Di Donato, ha commentato la decisione del giudice affermando: “Sono contento per il padre e la madre di Ugo, perché questa è una vicenda che richiedeva il giudizio di un processo, ma mi è impossibile gioire. Questa storia è un dramma, indipendentemente dal punto di vista da cui la si guardi”. Ha inoltre dichiarato: “Nulla potrà riportare in vita un ragazzo di soli 15 anni ed è un dramma anche per un altro ragazzo, di 22-23 anni, che ora dovrà affrontare un processo difficile davanti alla Corte di Assise”.

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