Nell’AOU Federico II di Napoli, i trattamenti di dialisi domiciliari sono più frequenti di quelli ospedalieri

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli ha registrato un aumento dei trapianti di rene da donatore vivente rispetto a quelli da donatore deceduto nei primi due mesi e mezzo del 2023. Il Centro Trapianti Renali dell’ospedale ha effettuato un totale di 7 trapianti di rene, di cui 4 da donatore vivente. Questi trapianti possono essere programmati nel miglior momento del ricevente, anche ai pazienti non ancora in dialisi, e la qualità dell’organo è molto alta, con una sopravvivenza a lungo termine che in alcuni casi può superare i 35 anni. Il programma di trapianto da donatore vivente è guidato dal professor Roberto Troisi e ha visto un’ampia accelerazione grazie all’utilizzo della chirurgia mininvasiva per i donatori. Il ricovero ospedaliero per i donatori è di soli 48-72 ore, con un basso rischio di mortalità e di perdere il rene rimasto a causa d’insufficienza funzionale. Il programma è in grado di offrire percorsi personalizzati per i pazienti e l’innovazione tecnologica per garantire il meglio alle coppie donatori-riceventi in termini di accoglienza e gestione del percorso trapianto. L’obiettivo finale è di continuare a lavorare sugli aspetti di comunicazione e sensibilizzazione per garantire un’ampia conoscenza delle possibilità offerte ai cittadini e sperare di poter invertire la rotta considerando sempre più ampio e strutturato il percorso di donazione da vivente.

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