Il degrado del verde napoletano. Ad aggravare il tutto burocrazia e mancanza di fondi

di Francesco Caputi

Aree interdette, alberi decapitati, cartacce, erba secca, rifiuti accumulati, ratti. Questo il noto stato di abbandono e di incuria del verde napoletano. Il Virgiliano, la Villa Comunale, gli spazi verdi di Posillipo non sono nelle condizioni migliori. A gennaio, tuttavia, è stato preannunciato il restauro dei due parchi e della Floridiana. Secondo l’assessore al Verde di Palazzo San Giacomo Vincenzo Santagada il restyling del Virgiliano “potrebbe partire il prossimo autunno”, ha detto a il Mattino, mentre per la Villa Comunale è prevista una ristrutturazione da 8 milioni. Ma già si iniziano ad intravedere complicazioni burocratiche.

Sarebbero infatti necessari fondi per procedere a questi restauri: fondi che si sarebbero potuti ottenere col PNRR. Ma il Virgiliano e la Villa Comunale non sono stati ammessi ai finanziamenti del PNRR. Particolarmente difficile è la situazione della Floridiana: “A quasi due anni dalla riapertura del parco della villa avvenuta il 21 aprile del 2021, poco o nulla è cambiato – ha detto a il Mattino Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari – Il 40% del parco è off-limits. Lungo i viali, numerose transenne limitano l’accesso al giardino”. E a poco servono i pochi, seppur lodevoli, interventi di volontari per la pulizia degli spazi verdi.

Non sta messa meglio la Villa Comunale: tombini sprofondati, aiuole rinsecchite, rifiuti. E anche le baby gang, che ormai infestano il parco. “Le aiuole sono completamente abbandonate, con arbusti altissimi e completamente rinsecchiti e i dissesti dei vialetti restano tali per mesi, visto che nessuno se ne occupa. Il napoletano si abitua a tutto, ma i turisti restano sbalorditi in negativo di fronte ad un tale spettacolo”, ha detto a giugno 2022 a il Mattino Francesco de Giovanni, consigliere della I Municipalità ed ex presidente del parlamentino di San Ferdinando-Chiaia e Posillipo.

Critica verso lo stato di degrado della Villa anche Antonella Pane dell’Associazione Progetto Napoli: “Mentre, sulla scia di de Magistris, si continua ad usare via Caracciolo come location per eventi e sagre di paese – ha detto a il Mattino Antonella Pane dell’Associazione Progetto Napoli – la Villa Comunale continua a versare in condizioni disastrose, tra erba secca, monumenti distrutti e alberi che stanno morendo. Basti pensare che dopo il pessimo restauro della Cassa Armonica – restauro risalente al 2017 – promosso dall’ex sovrintendente Garella ad oggi non c’è ancora il collaudo della struttura. Ogni tanto ascoltiamo proclami dall’amministrazione che dice di voler collaborare con i privati, ma ad oggi i proclami e le promesse sono rimasti tali. Noi – continua Antonella Pane – insieme a Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli ed ai rappresentanti di altri dieci rappresentanti di associazioni e comitati civici, abbiamo chiesto un tavolo di confronto con il Comune per discutere dei progetti futuri che riguarderanno la città. Abbiamo inviato pec, sollecitato attraverso l’ufficio protocollo del Comune, ma ad oggi nessuno ci ha mai risposto”.

Le aiuole di piazza Carlo III sono ormai diventate una distesa di erba secca, spazzatura e alberelli che non vengono mai innaffiati, perché l’impianto di irrigazione è fuori uso. E, per non farci mancare niente, abbiamo anche numerose colonie di ratti.

Il problema dei ratti riguarda anche piazza Nazionale, nella quale il passeggio di sera è reso impossibile da questi animali, che escono a caccia di avanzi e rifiuti lasciati nelle aiuole.

L’incuria del verde di Posillipo

Neanche le aree verdi di Posillipo, un tempo decantate da artisti e poeti, sono state risparmiate dal degrado: ceppi di alberi abbattuti dal Comune a causa delle allerte meteo, aiuole in pessimo stato, giungla urbana. Sullo sfondo del Vesuvio ormai non ci sono più i pini, di cui ne furono abbattuti trecento per motivi di sicurezza, ma nastri segnaletici e resti di cantiere, Questo, purtroppo, lo stato attuale del quartiere. “Qui sembra una zona di guerra – ha detto nel 2020 a il Mattino Daniela Franco del gruppo “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli”– tra rami e tronchi ancora abbandonati al suolo. E’ incredibile che le potature siano andate avanti per così tanto tempo, tra l’indignazione e lo stupore generale. Nonostante le proteste e le richieste di chiarimenti sono stati “spogliati” luoghi più noti del nostro quartiere come viale Virgilio e via Boccaccio. Strade dove il verde era l’attrazione principale e dove tutti i napoletani venivano a passeggiare o a passare qualche ora di svago. Ma non basta. Anche le strade sono messe male e percorrendo il tratto finale di via Manzoni che porta verso via Petrarca, la cosa appare evidente. Sui marciapiedi ci sono le macerie dei parapetti franati al suolo e le erbacce creano una piccola giungla ai margini della carreggiata. Inoltre, la curva, più volte scenario di tragedie su via Petrarca, è diventata una vera sfida per la sicurezza. Il nostro quartiere deve tornare ad essere il fiore all’occhiello della città. Non è possibile tenerlo in queste condizioni di insicurezza».

Lasciato nell’abbandono totale a Posillipo anche il Mausoleo, un monumento in stile neo-egizio commissionato dal mecenate Matteo Schilizzi e costruito tra il 1881 e il 1889 su progetto dell’ingegnere Alfonso Guerra. Oggi il Mausoleo è chiuso al pubblico: intonaci caduti, crepe nelle pareti, vetri rotti, zone transennate, infiltrazioni d’acqua nelle tombe rendono il monumento completamente inagibile.

La situazione di Posillipo si mostra particolarmente grave a piazza Salvatore di Giacomo, a piazza San Luigi e sul viale Virgilio, dove è possibile vedere una vegetazione completamente incolta e spontanea. Anni di abusi e di mancate manutenzioni e la burocrazia napoletana che rende difficile anche la ristrutturazione della Villa Comunale, del Virgiliano e della Floridiana hanno condotto alle attuali vergognose condizioni.

Tornando alla Villa Comunale, che dovrebbe essere tutelata come bene storico, è davvero vergognoso anche solo vedere le erbacce. Ma dove sono i giardinieri?

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