Israele, Hamas inizia l’operazione “Alluvione al-Aqsa”. I terroristi sparano per le strade delle città del sud

E’ iniziata l’operazione “Alluvione al-Aqsa” contro lo Stato di Israele. Lo ha annunciato Mohammad Deif, comandante militare dell’organizzazione terroristica. Centinaia di missili sono stati lanciati sulle città del sud del Paese questa mattina dalle 6:30, per circa mezz’ora. Sono state attivate immediatamente le sirene antiaeree e la polizia ha invitato i cittadini a recarsi presso i rifugi antiaerei.

I terroristi hanno inoltre iniziato ad infiltrarsi in varie città israeliane del sud vicino alla striscia di Gaza, da dove ora i cittadini chiedono aiuto, essendovi pochissima presenza delle forze armate israeliane. “Stanno sparando alla nostra casa, stanno cercando di buttare giù la porta della stanza di sicurezza”, dice una donna a Channel 12, secondo quanto si legge sul Times of Israel. La donna ha affermato inoltre che suo marito e altre persone armate stanno combattendo per le strade senza alcun aiuto dell’esercito. “Non capisco come questa situazione sia ancora in corso”. Una situazione, spiega la donna, iniziata alle 6:00 di questa mattina.

Su Instagram, un abitante di Kfar Gaza scrive: “Vi prego! Ci sono terroristi a Kfar Gaza, mandate delle forze a Kfar Gaza!!!”

Primo bilancio di vittime

Al momento, secondo quanto riferiscono i servizi di emergenza Magen David Adom, circa 200 persone sono state ferite a causa dei lanci missilistici e 6 persone sono state uccise. Fra i morti vi è anche il presidente del Consiglio regionale di uno dei due settori delle comunità israeliane vicino alla Striscia.

Dichiarato lo stato di allerta di guerra

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato “lo stato di allerta di guerra” entro un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza, mentre migliaia di riservisti sono stati chiamati in servizio dall’esercito israeliano. Secondo la televisione pubblica Kan, l’IDF avrebbe lanciato l’Operazione Spade di Ferro in risposta agli attacchi terroristici di Hamas.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato le sue prime dichiarazioni: “Cittadini di Israele – ha detto – siamo in guerra. E vinceremo”. “Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai visto prima”. Netanyahu incontrerà a breve i responsabili della sicurezza.

Le reazioni della comunità internazionale

Dura la condanna della comunità internazionale per gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele. “Il Governo condanna con la massima fermezza gli attacchi a Israele. Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico. Hamas cessi subito questa barbara violenza. Sosteniamo il diritto di Israele ad esistere e difendersi”, scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.

Dal Regno Unito il ministro degli Esteri James Cleverly afferma: “Il Regno Unito condanna inequivocabilmente gli orribili attacchi di Hamas contro i civili israeliani. Il Regno Unito sosterrà sempre il diritto di Israele a difendersi”.

Condanne anche dalla Francia: “La Francia condanna con la massima fermezza gli attacchi terroristici in corso contro Israele e il suo popolo. Esprime la sua piena solidarietà a Israele e alle vittime di questi attacchi. Ribadisce il suo rifiuto assoluto del terrorismo e il suo attaccamento alla sicurezza di Israele”, scrive in una nota il ministero degli Esteri francese.

Esprime solidarietà allo Stato di Israele anche la Germania, il cui ministro degli Esteri ribadisce il diritto degli israeliani a “proteggersi dal terrore”.

“Condanno con forza gli attacchi indiscriminati lanciati questa mattina contro Israele e la sua popolazione portando terrore e violenza per cittadini innocenti”, scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.  “Il mio pensiero va a tutte le vittime – ha aggiunto – L’Ue è solidale con il popolo israeliano in questo momento orribile”.

Anche l’Ucraina condanna duramente gli attacchi di Hamas: “L’Ucraina condanna fermamente gli attacchi terroristici in corso contro Israele, compresi i razzi contro la popolazione civile di Gerusalemme e Tel Aviv. Esprimiamo il nostro sostegno a Israele nel suo diritto di difendere se stesso e il suo popolo”, ha dichiarato il Ministero degli Esteri ucraino.

Intanto, la Russia, secondo quanto riferisce il viceministro degli Esteri russo, si mantiene in contatto con tutti. Con gli israeliani, i palestinesi e gli arabi. Esamineremo tutte le circostanze e capiremo tutto”. “Naturalmente, chiediamo sempre la moderazione”. “Cerchiamo prima di tutto di capire cosa sta succedendo e perché, e quali conseguenze avrà”. Si tratta, ha detto, di “un’esacerbazione inaspettata. Se fosse stato previsto, non sarebbe stato permesso”. “Abbiamo sempre detto che si tratta di un circolo di violenza senza fine. Le parti stanno dando inizio a nuove violenze invece di accordarsi su una base reciprocamente accettabile che tenga conto del diritto internazionale”. “Nessuno sta lavorando sull’orizzonte politico. È la cosa più importante”.

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