Napoli: farcivano gli involtini di carnevale con l’hashish per introdurre la droga in carcere

Sembravano comuni involtini di carne ma in realtà erano farciti di hashish al posto di in più comune formaggio o prosciutto. È la scoperta che è stata fatta in seno al carcere di Poggioreale a Napoli dove le particolari preparazioni culinarie venivano mandate ai detenuti alle famiglie per consentire lo spaccio della sostanza all’interno del penitenziario.

La vicenda

A smascherare il sistema, i carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma (coordinato dal colonnello Renato Chicoli) che hanno scoperto un giro di droga all’interno del carcere napoletano di Poggioreale. L’hashish arrivava attraverso pacchi postali inviati dai familiari dei detenuti che ricevevano gli ordinativi grazie a un telefono che due detenuti nascondevano in cella. A coordinare le indagini è stata la Procura di Napoli Nord, diretta del procuratore Francesco Greco.

Il sistema
    La polizia penitenziaria, in sinergia con i carabinieri, effettuavano controlli mirati nei pacchi, scoprendo così la presenza della sostanza stupefacente tra i generi alimentari. I pacchi venivano ordinati, in particolare, da due detenuti che li facevano recapitare ad altri “due colleghi” i quali poi si occupavano della distribuzione. Il flusso di spedizioni si è intensificato durante il lockdown, dopo la sospensione dei colloqui per motivi sanitari finalizzati ad arginare la diffusione del Covid19.
   

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