Gennaro Sangiuliano si è dimesso dal ruolo di ministro della Cultura, a seguito della controversia riguardante la presunta nomina a Consigliera dei Grandi Eventi di Maria Rosaria Boccia e sul presunto utilizzo di denaro pubblico per i viaggi della donna. Accuse dalle quali Sangiuliano si difende nella sua lettera di dimissioni, nella quale sostiene di non aver mai nominato Boccia consigliera per “alcune perplessità del gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale, di conflitto di interesse” e che “mai un euro del ministero, neanche per un caffè” sarebbe stato speso per la donna.
Prende il suo posto come ministro della Cultura Alessandro Giuli, giornalista ed esponente di destra, il quale ieri sera ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”, si legge in una nota del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Giuli, 48 anni, ha collaborato con la Cattedra di Scienze Politiche della Sapienza di Roma e con la Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto. Dal 2008 al 2015 è stato vicedirettore del Foglio, e, fino al 2017, codirettore. Successivamente, ha assunto il ruolo di direttore del settimanale Tempi e ha collaborato con altre testate giornalistiche tra cui Linkiesta, Il Tempo, Libero, il Corriere dell’Umbria e la fondazione Med-Or. Da ragazzo militò nel Fronte della Gioventù, dopo esservisi iscritto all’età di 14 anni.
Giuli ha anche condotto su Rai2 il programma Seconda Linea, con Francesca Fagnani. Nel 2022 è stato nominato presidente della Fondazione MAXXI da Gennaro Sangiuliano, ruolo che ha lasciato dopo la sua nomina a ministro della Cultura.