CRONACA – Parco Verde: i pm potrebbero chiedere l’incidente probatorio per ascoltare nuovamente le amichette di Fortuna

Si va verso l’incidente probatorio per l’omicidio di Fortuna Loffredo avvenuto nel parco verde a Caivano. La Procura della Repubblica di Napoli Nord dovrà chiederlo al Gip per ascoltare nuovamente le tre figlie minori di Marianna Fabozzi, compagna del presunto responsabile della morte della bimba, Raimondo Caputo, il quale risponde anche di ripetuti abusi sessuali nei confronti sia di Chicca (il soprannome di Fortuna) che delle tre figliastre. La valutazione, non ancor formalizzata, da parte dei pm, si basa sulla necessità di cristallizzare in un unico momento pre-processuale il quadro probatorio emerso durante gli accertamenti compiuti nei mesi scorsi, quando proprio i tragici racconti degli abusi subiti da parte delle tre bimbe ad opera del patrigno consentirono la svolta nelle indagini sull’omicidio di Fortuna. Gli inquirenti, fino ad allora, avevano trovato molte difficoltà nello squarciare il velo di omertà nello stabile di Parco Verde in cui vivevano tutti i protagonisti; l’inchiesta aveva subito molti rallentamenti anche per i depistaggi di Caputo, della compagna e di altri inquilini.

LA RICOSTRUZIONE DELL’AMICHETTA DI FORTUNA

E’ stata la più grande delle figlie della Fabozzi, che era anche amica intima di Fortuna, a ricostruire il giorno della tragedia, il 24 giugno 2014, in cui aveva incontrato la vittima poco prima che Caputo provasse a violentarla per poi gettarla dalla terrazza dell’ottavo piano in seguito al netto rifiuto di subire abusi. “Lui la violentava, lei dava calci. Ho sentito il suo urlo” raccontò al sostituto procuratore di Napoli Nord Claudia Maone (le indagini sono coordinate dal Procuratore Capo Francesco Greco e dall’Aggiunto Domenico Airoma, ndr) e ad una psicologa.

NUOVE ISCRIZIONI SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI

Nei prossimi giorni inoltre potrebbero esserci da parte della Procura di Napoli Nord nuove iscrizioni nel registro degli indagati tra gli inquilini, sia per la principale contestazione relativa all’omicidio di Fortuna, che per la vicenda della false dichiarazioni rese ai pm, filone quest’ultimo che vede al momento due residenti sotto inchiesta. L’ufficio inquirente, in questi giorni, sta infatti valutando la posizione di molti inquilini, che da semplici testimoni potrebbero diventare indagati: troppe le ombre emerse nella vicenda, con il sospetto che la rete di pedofili nello stabile dell’orrore non si fermi solo alle quattro persone al momento sotto accusa, ovvero Caputo e la compagna, l’altro inquilino Salvatore Mucci, primo soccorritore di Fortuna, e la convivente. Per Caputo, inoltre, si attende la fissazione dell’udienza davanti al Riesame che dovrà decidere dell’eventuale scarcerazione.

IL SOPRALLUOGO NEL PARCO VERDE

Nella mattinata di oggi intanto, la criminologa Roberta Bruzzone, assieme all’avvocato della famiglia Loffredo, Angelo Pisani, ha effettuato un sopralluogo nei luoghi frequentati dalla piccola Fortuna. Erano presenti anche i papà dei due bambini uccisi, Pietro Loffredo e Gennaro Giglio (padre di Antonio). “Siamo stati a scuola – spiega Angelo Pisani – poi abbiamo rifatto tutto il percorso per giungere a casa di Fortuna, dove abbiamo parlato con i genitori. La Bruzzone ha affermato che non ha mai visto nulla di simile e che c’è bisogno di un intervento immediato del tribunale dei minori per la tutela di tanti bimbi e ha convenuto con me che qui a Caivano è in atto una calamità”.

Lascia un commento