Landini: “Scioperiamo perché il governo ci ha detto che la partita sul fisco è chiusa”

“Il governo sul fisco ci ha detto che la partita è chiusa e la maggioranza non ha aperto una trattativa con le organizzazioni sindacali. Questo è sotto gli occhi di tutti e la ragione per cui abbiamo proclamato lo sciopero è proprio perché si è chiusa la partita e la maggioranza si è presentata con noi con una proposta che non ha modificato”. A dirlo il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, che oggi si trova a Bari per la manifestazione regionale di Cgil e Uil Puglia contro la manovra del Governo. “Il metodo non può essere che la maggioranza si presenta con le proposte già decise e ci informa di quello che intende fare – ha detto Landini – Questo è un modo per ammazzare la rappresentanza sociale, non per coinvolgere il mondo del lavoro nelle scelte che devono essere realizzate. Il tema oggi è creare lavoro, perché finché i giovani e le persone sono precari, sono poveri pur lavorando, non avranno una pensione degna di questo nome e questo non fa altro che aumentare la sofferenza e la divisione sociale. Su questi elementi noi abbiamo bisogno che ci sia un cambiamento, non formale ma sostanziale e altri tavoli di trattativa non sono ancora cominciati”.

“Oggi stiamo chiedendo a tutto il Paese il 16 di scioperare, di essere in piazza perché è il momento di cambiare ed è il momento che il mondo del lavoro venga ascoltato per i problemi che ha e per lo sforzo che ha fatto in questo anno e mezzo di pandemia – ha proseguito Landini – È una fase in cui non conta quello che dici, conta concretamente quello che fai e noi vogliamo che i lavoratori, le lavoratrici, i giovani, i pensionati, ci giudichino per quello che concretamente facciamo”.

“Riforma fiscale non degna di questo nome”

Secondo il segretario generale della CGIL, infatti, la riforma presentata dal Governo “non è la base di una riforma fiscale degna di questo nome, perché per farla bisogna aumentare le detrazioni, le decontribuzioni per i lavoratori, servono interventi non una tantum ma strutturali. Bisogna combattere l’evasione fiscale, bisogna che la rendita finanziaria sia tassata adeguatamente”. “Quando un provvedimento dà 100 euro all’anno di miglioramento fiscale per chi prende fino a 20.000 euro e dà 6-7-800 euro a chi ha redditi di 3 o 4 volte superiori, questa è una riforma ingiusta, non accettabile. Dall’altra parte è necessario che si allarghi la base imponibile dell’Irpef”, ha detto Landini.

“Le politiche economiche del Governo tutelino i più bisognosi”

“Stiamo chiedendo che tutti gli 8 miliardi vadano al lavoro e ai dipendenti. Noi vogliamo – ha detto Landini – che le politiche economiche del Governo tutelino le persone più bisognose. Stiamo chiedendo che la riforma fiscale tuteli i salari e le pensioni più basse. Questo non sta avvenendo”. “Stiamo chiedendo di superare la precarietà nel lavoro, quindi di cancellare forme di lavoro precario assurde e di prevedere un nuovo contratto unico di ingresso al lavoro che sia fondato sulla formazione e sulla stabilità. Stiamo chiedendo che ci sia una vera riforma delle pensioni e stiamo chiedendo di rilanciare gli investimenti a partire dal Mezzogiorno, per creare lavoro e per essere in grado di avere un’idea di gestione dei processi di riorganizzazione che stanno invece determinando chiusure e licenziamenti”.

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