“Chiediamo alle autorità israeliane di cessare l’operazione militare senza indugio e di riprendere la strada per i negoziati, unica via possibile per arrivare alla liberazione immediata degli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco durevole”. A dirlo il ministero degli Esteri francese in un comunicato diffuso su X. Le operazioni militari a Rafah infatti, secondo la Francia, creerebbero una “situazione catastrofica”.
Anche gli Stati Uniti in questi giorni si sono dimostrati contrari all’invasione di Rafah. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha affermato che l’attuale amministrazione americana “condivide l’obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas ma entrare a Rafah non lo garantisce” e il Dipartimento di Stato in un rapporto sostiene che Israele avrebbe utilizzato le armi inviate dagli Stati Uniti in modi che violerebbero i diritti umani. Secondo gli Stati Uniti, il danno alla reputazione che Israele subirebbe per le operazioni a Rafah sarebbe di gran lunga superiore a qualsiasi guadagno di tipo militare. Ma Netanyahu non cede alle richieste degli alleati: “Se dobbiamo restare soli, faremo da soli”, ha detto il primo ministro israeliano.