Colloqui di Vienna, l’Iran chiede la rimozione delle sanzioni. Stallo delle trattative con gli Stati Uniti

di Francesco Caputi

 

“Se le altre parti che partecipano ai colloqui di Vienna per rilanciare l’accordo sul nucleare del 2015 sono determinate a rimuovere le sanzioni, raggiungeremo sicuramente un buon accordo”. A dirlo il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Due giorni fa a Vienna sono infatti ripresi i negoziati per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano del 2015, ai quali stanno partecipando i delegati di Iran, Cina, Russia, Germania, Francia e Regno Unito. Gli Stati Uniti sono rappresentati dal loro inviato speciale Rob Malley. Secondo Enrique Mora, coordinatore dell’UE, si tratta di “negoziati difficili”. L’Iran infatti si rifiuta di negoziare con gli Stati Uniti se non verranno completamente rimosse le sanzioni. “Le sanzioni contro l’Iran – ha detto il presidente iraniano Raisi – sono sanzioni contro la base dell’economia del paese. La strategia del nemico (gli Stati Uniti, ndr) è di proseguire con le sanzioni, mentre la nostra strategia è di andare oltre le sanzioni attraverso due vie, annullandole e intraprendendo azioni serie per rimuoverle”. Gli Stati Uniti, invece, secondo alcune fonti americane, avrebbero, al contrario, intenzione di inasprire le sanzioni.

Tesi quindi i rapporti fra gli USA e l’Iran. Secondo Reuters, gli Stati Uniti avrebbero addirittura pianificato operazioni militari congiunte con Israele per la distruzione delle strutture nucleari iraniane se i negoziati non avranno esito positivo.

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