Crisi dei migranti a Ceuta: possibile ritorsione del Marocco

di Francesco Caputi

 

Ieri sera, il governo marocchino ha chiuso i confini con la Spagna. Nelle 48 ore precedenti, infatti, circa 8 mila migranti di origine subsahariana e marocchina erano arrivati a Ceuta. Al momento, secondo quanto ha riferito il premier spagnolo Pedro Sànchez, sono state rimpatriate 4.800 persone.

L’antefatto

All’origine di questa grande crisi migratoria potrebbe esserci una ritorsione del Marocco verso la Spagna. Ad aprile, infatti, il governo spagnolo aveva deciso di dare assistenza a Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario, movimento politico che rivendica l’indipendenza del Sahara occidentale, occupato dal Marocco. La scoperta dei servizi segreti marocchini sull’ubicazione di Ghali, ricoverato per Covid in un ospedale di Logroño sotto falso nome, ha scatenato l’ira del governo marocchino. Il Marocco, per ritorsione, avrebbe ordinato alle forze di sicurezza di allentare i controlli e lasciar passare i migranti.

I sospetti riguardanti la ritorsione del Marocco sembrano essere confermati dall’affermazione dell’ambasciatrice di Rabat, convocata dal ministero degli Esteri spagnolo. “Ci sono azioni che comportano conseguenze”, ha detto l’ambasciatrice. La Spagna “sapeva che è molto alto il prezzo del voler sottovalutare il Marocco”, ha aggiunto.

La crisi a Ceuta

A causa dell’allentamento dei controlli da parte delle forze di sicurezza marocchine, 8 mila migranti si sono così riversati su Ceuta, superando le barriere di separazione in ogni modo possibile (a nuoto, in canotto, arrampicandosi sulle scogliere…). Un migrante è morto, mentre un neonato è stato soccorso in mare da un agente della Guardia Civil.

Il governo spagnolo ha risposto schierando la polizia, la Guardia Civil e l’esercito. Si sono verificati momenti di tensione: alcuni migranti hanno infatti lanciato sassi contro agenti della Guardia Civil, che hanno risposto con fumogeni e spari in aria.

Sànchez: “Ristabiliremo l’ordine”

Il premier spagnolo Pedro Sànchez, che doveva partire per Parigi per partecipare al vertice sul finanziamento alle economie africane, ha deciso di annullare il viaggio a causa della crisi migratoria. Sànchez ha annunciato che si recherà a Ceuta. “Voglio comunicare a tutti gli spagnoli, e specialmente a quelli che vivono a Ceuta e Melilla, che ristabiliremo l’ordine con la massima celerità”, ha detto il premier. “L’integrità di Ceuta come parte della nostra nazione, la nazione spagnola, la sua sicurezza e la tranquillità dei nostri compatrioti e residenti di quell’area sono garantiti dal governo spagnolo con tutti i mezzi disponibili”.

Le reazioni dall’UE

Schinas: “L’Europa non si lascerà intimidire”

“È Europa. Quella frontiera è una frontiera europea e quello che succede lì non è un problema di Madrid, è un problema per tutti, perché siamo un’Unione”. A dirlo il vicepresidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, durante un’intervista a Radio Nacional de España. “L’Europa non si lascerà intimidire da nessuno sulla questione della migrazione. L’Europa non cederà al ricatto dei paesi che strumentalizzano la migrazione”, ha aggiunto.

Von der Leyen: “Siamo solidali con la Spagna”

“L’UE è solidale con Ceuta e la Spagna. Abbiamo bisogno di soluzioni europee comuni per gestire le migrazioni. Possiamo raggiungere questo obiettivo se raggiungiamo un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione”. Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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