Israele, incidente al raduno religioso sul Monte Meron: 45 morti, 150 feriti

di Francesco Caputi

 

Si è trasformato in tragedia il raduno religioso di Lag ba-Omer sul Monte Meron. A causa dell’estremo sovraffollamento, una tribuna sarebbe crollata, scatenando così un’enorme fuga di massa, nella quale sono rimaste schiacciate decine di persone. Al momento il bilancio è di 45 morti e 150 feriti. Fra le vittime, secondo quanto riportano i media israeliani, anche “bambini piccoli”.

L’evento era stato limitato dalle autorità a 10.000 persone, ma la misura non è stata rispettata: si parla infatti di almeno 100.000 partecipanti.

Sul posto la polizia e i militari dell’IDF, che hanno lavorato per soccorrere i feriti e che al momento stanno cercando i bambini dispersi.

Le testimonianze

“Eravamo all’ingresso, abbiamo deciso che volevamo uscire e poi la polizia ha bloccato il cancello – racconta un uomo presente all’evento – quindi chi voleva uscire non poteva farlo. Nella fretta siamo caduti l’uno addosso all’altro, ho pensato che sarei morto”.

Un’altra persona, di nome David, ha dichiarato al giornale online israeliano Ynet che l’incidente è avvenuto mentre i fedeli stavano andando a vedere l’accensione del falò. “All’improvviso si è levata come un’onda. I nostri corpi sono stati trascinati. Le persone sono state lanciate in aria, altre sono state schiacciate a terra”, ha detto. “C’era un ragazzo lì che continuava a pizzicarmi la gamba, che lottava per la vita. Abbiamo aspettato i soccorsi per 15-20 minuti in questa folle, terribile calca. È stato terribile”, ha aggiunto.

Un altro testimone ancora racconta che “tutto intorno a noi c’erano morti”.

“Masse di persone sono state spinte nello stesso angolo e si è creato un vortice – racconta alla radio dell’esercito un ragazzo di 24 anni – Mi sentivo come se stessi per morire”.

Possibili responsabilità della polizia, ma i politici non sono d’accordo

Secondo alcune persone che hanno partecipato all’evento, la polizia avrebbe bloccato l’uscita e imposto dei percorsi troppo stretti, nei quali migliaia di persone sarebbero state schiacciate in pochi metri quadrati. Un’inchiesta su possibili negligenze della polizia dal Dipartimento per le indagini interne della polizia del ministero della Giustizia.

Shimon Lavi, comandante del distretto settentrionale delle forze di polizia, ha detto che si assumerà le responsabilità di quanto accaduto. “Ho la responsabilità generale, nel bene e nel male, e sono pronto a sottopormi a qualsiasi indagine”, ha affermato alla stampa.

Ma i politici non sono d’accordo sulle responsabilità della polizia, e accusano i leader ortodossi di aver ignorato gli avvertimenti e i consigli di rinviare la cerimonia in attesa che la situazione Covid migliorasse.

Le reazioni

Netanyahu: “Uno dei peggiori disastri nella storia del nostro Paese”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, giunto sul luogo dell’incidente, ha dichiarato una giornata di lutto nazionale domenica. “Ci uniremo tutti nel dolore delle famiglie e in preghiera per i feriti”, ha detto il premier. “Ci sono state qui scene strazianti: persone schiacciate a morte, inclusi bambini. Gran parte dei morti ancora non sono stati identificati”. “E’ stato uno dei peggiori disastri nella storia del paese. L’operazione veloce di salvataggio ha evitato un bilancio ancora più pesante”, ha concluso.

Sassoli: “Le mie condoglianze al popolo d’Israele”. Michel: “I miei pensieri sono con il popolo di Israele”

Solidarietà dall’Unione Europea. Così scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “Lascia sgomenti la tragedia con decine di morti e centinaia di feriti tra i pellegrini del monte Meron, in una comunità che stava orgogliosamente rinascendo dopo il Covid. Le mie più sentite condoglianze al popolo e allo Stato di Israele”.

“I miei pensieri sono con il popolo di Israele per l’incidente di ieri al Monte Meron. Vi auguriamo forza e coraggio per superare questi momenti difficili”, twitta il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Stati Uniti, Jack Sullivan: “Condoglianze alle famiglie e agli amici”

Dagli Stati Uniti arrivano le condoglianze di Jack Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden. “I nostri cuori sono rivolti al popolo di Israele dopo la terribile tragedia del Monte Meron. Porgiamo le nostre condoglianze alle famiglie e agli amici che hanno perso i propri cari in questo disastro e auguriamo una piena e rapida guarigione ai feriti”, ha scritto Sullivan.

Putin: “Condividiamo il vostro dolore”

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma di solidarietà al premier Netanyahu. “La Russia condivide questo dolore dell’amichevole popolo d’Israele”, ha scritto Putin. Dal presidente russo anche auguri di pronta guarigione ai feriti e un’offerta di sostegno alle famiglie e agli amici delle vittime.

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