Finito il g7 di Taormina. Nessun accordo sul clima ma uniti contro il terrorismo

Si è concluso il G7 di Taormina. Ecco i passaggi fondamentali del documento finale: la gestione dei flussi migratori richiede “sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale”, si legge nel comunicato finale, “pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i propri confini e stabilire politiche nell’interesse nazionale e per la sicurezza”.

“Gli Usa sono nel processo di revisione delle loro politiche sul cambiamento climatico e sull’accordo di Parigi e non sono nelle condizioni di unirsi” agli altri partner “su questo. Prendendone atto, i leader di Canada, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Giappone” e i rappresentanti Ue “riaffermano il loro forte impegno per una rapida applicazione dell’accordo di Parigi”.

“Confermiamo il nostro impegno a mantenere aperti i nostri mercati e a combattere il protezionismo” e siamo contro “tutte le pratiche scorrette del commercio”. “E’ urgente che in Libia si prenda la strada di un dialogo politico inclusivo e della riconciliazione nazionale”.

E ancora: “Tutti i libici devono impegnarsi a lavorare per il compromesso e desistere da qualsiasi iniziativa che porti a nuovi conflitti”. La sicurezza, stabilità e sostenibilità dei Paesi africani rappresenta per noi un’alta priorità”. Nella loro dichiarazione i Paesi del G7 considerano il piano di investimenti esterno dell’Unione europea “un importante strumento per spingere gli investimenti nel Continente”.

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