MES: il Governo Meloni si mantiene ambiguo dopo la sentenza della Corte di Kahlsruhe

di Francesco Caputi

 

L’Italia, dopo la decisione della Corte costituzionale federale tedesca sul MES, la quale ha respinto un ricorso che denunciava la lesione dell’autodeterminazione democratica del fondo, rimane adesso l’unico Paese europeo a non aver aderito al Meccanismo Europeo di Stabilità. E adesso il Governo Meloni dovrà decidere come agire.

Per il momento, nessuno all’interno del Governo si è espresso sulla questione, mantenendo una certa ambiguità. La sottosegretaria all’Economia di Fratelli d’Italia, Lucia Albano, ha solo affermato che “le condizioni del fondo sono eccessivamente stringenti”, ma ha negato una opposizione ideologica al MES. Secondo alcuni dei critici nei confronti del MES, le nuove regole renderanno più facile ristrutturare il debito dei Paesi in difficoltà.

Una forte lotta al MES avvenne, in passato, proprio ad opera di Fratelli d’Italia, quando Giorgia Meloni lo definì un “cappio al collo” per l’Italia, e la contrarietà della Lega (e dei 5 Stelle) non ha consentito al Governo Draghi di arrivare alla ratifica del fondo.

Dieci giorni fa, inoltre, una mozione di maggioranza approvata in Parlamento ha impegnato il Governo “a non varare il disegno di legge di ratifica del MES alla luce dello stato dell’arte della procedura in altri Stati membri e della relativa incidenza sull’evoluzione del quadro regolatorio europeo”. Tuttavia, questa mozione adesso si rivela inutile, dal momento che era legata alla questione dell’adesione della Germania al MES, che si è adesso risolta con la decisione della Corte costituzionale federale.

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