La Campania aumenterà la produzione di grano per far fronte alla mancanza di approvvigionamenti dall’Ucraina

A causa della crisi del grano in Ucraina (navi cariche di grano non possono prendere il largo a causa della guerra), il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale ha reso operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla Pac, sbloccando oltre 200mila ettari di terreni. La Campania, secondo la Coldiretti, sarebbe tra le regioni più coinvolte (10.500 ettari). La deroga prevede l’eliminazione dell’obbligo di riposo permanente per il 5% delle superfici agricole dell’Unione Europea.

Non preoccupa la mancanza di manodopera, dal momento che, come ha spiegato il presidente di Coldiretti Campania Gennaro Masiello, “i grani appartengono ad una produzione ampiamente meccanizzata”. “Gli oltre diecimila ettari che ora ci vengono sbloccati ci danno la possibilità di produrre circa 400 mila quintali di grano in più – ha aggiunto – Mi auguro che da qui in poi inizi una vera svolta per accompagnare una vera prospettiva di sviluppo, con la necessità di puntare ad una piena sovranità alimentare, senza più stressare agricoltura e consumi, anche perché chi ne paga le conseguenze, alla fine, sono sempre gli attori a monte e a valle della filiera, i quali subiscono molteplici penalizzazioni, senza beneficiare di alcun vantaggio dal rincaro delle materie prime”.

La necessità di una “food policy”

La produzione aggiuntiva, secondo la Coldiretti, sarebbe di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ritiene però che sia necessaria una “food policy che ora non esiste e mote filiere sono a rischio, come la zootecnia”. “Quarant’anni fa — ha proseguito Giansanti — c’era il problema di un’eccedenza produttiva: oggi, complici politiche poco lungimiranti, ci troviamo con una situazione opposta. Teoricamente, per rispondere al problema attuale di autosufficienza alimentare, dovremmo avere bisogno di oltre 3 milioni di ettari in più da coltivare soltanto in Italia. Si pensi che il nostro sistema vino ha 600mila ettari vitati e quello dell’olio si estende su 1 milione di ettari”.

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