USA: vertice Biden-Draghi

Più soldati italiani da schierare sul fianco est dei Paesi Nato, più armi a Kiev, un’accelerata per sganciare l’Italia dalla dipendenza dal gas russo. Saranno queste tre le priorità in agenda nel colloquio in programma a Washington tra Mario Draghi e Joe Biden.

Incontro al Vertice

Da parte sua, il premier italiano ribadirà la linea già chiarita una settimana fa al Parlamento europeo: sì a sanzioni e armi a Kiev, con un impegno a schierare altri soldati a est della Nato, no all’escalation della guerra in vista di un cessate il fuoco e dell’apertura di negoziati credibili.

Secondo il “Corriere della Sera”, che ha sentito senatori vicini a Biden come Christopher Coons e l’ex ambasciatore in Ucraina William Taylor, oltre a funzionari del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca, il presidente Usa si aspetta dagli alleati europei un impegno proporzionale a quello americano (33 miliardi di dollari stanziati dal Congresso) nel finanziamento militare in favore dell’Ucraina. I tre miliardi che toccherebbero a Roma sono però fuori misura per noi: Biden si concentrerà quindi su misure compensative. 

E’ probabile che Biden chieda più mezzi e soldati da schierare sul fianco orientale della Nato. Su questo fronte a Roma si sta già valutando l’invio di 500-mille uomini tra Bulgaria e Ungheria: tale ipotesi pare quindi la più praticabile per il governo italiano. E Draghi porterà “in dote” al leader della Casa Bianca tale disponibilità, secondo il “Messaggero”.

La questione del gas

L’Italia sarebbe inoltre pronta anche a cedere a Kiev “dispositivi in grado di neutralizzare, a solo scopo difensivo, le postazioni da cui la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile”, scrive ancora il “Messaggero”. E Draghi sta valutando di inviare all’Ucraina armi più sofisticate prodotte da nostre aziende: sistemi anti-drone, missili terra-aria, sistemi di guerra elettronica. Sembra però che di quest’ultimo punto il nostro premier non parlerà oggi alla Casa Bianca.

E poi c’è il nodo gas: Biden spingerà perché Draghi si sganci dalla dipendenza energetica russa impegnandosi in cambio a deviare verso i nostri porti navi americane di gas destinate a Corea del Sud e Giappone. Ma pare che il gas statunitense non basti alle nostre esigenze energetiche. Il governo ha già preso importanti provvedimenti per accelerare sulle rinnovabili e lavorato per proteggere le famiglie più esposte ai rincari del costo delle bollette, oltre a stanziare 430 milioni per l’idrogeno verde.

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