Caso Cardarelli di Napoli: ospedale al collasso e dimissioni di massa dei medici

di Francesco Caputi

 

Da alcune settimane, l’ospedale Cardarelli di Napoli è in situazione di grave difficoltà: iperafflusso di pazienti, inadeguatezza dell’organico e, infine, dimissioni in massa dei medici della prima linea dell’ospedale. “In queste condizioni – spiega Pino Visone, delegato della Cgil medici, durante la conferenza stampa indetta dal sindacato – non siamo più in grado di curare adeguatamente i pazienti e dunque di svolgere dignitosamente il nostro lavoro e dare una assistenza adeguata ai malati”.

Un ospedale al collasso, con un afflusso fra le 170 e le 200 persone al giorno e tre dottori per 170 pazienti e, come spiega nel servizio per il Tg3 Pier Damiani D’Agata, “uomini e donne” che “giacciono vicini nella stessa stanza d’ospedale in un groviglio di barelle contro ogni regola del distanziamento”. Secondo Visone, vi erano già “i tanti segni premonitori di una tempesta perfetta”. Alla base di tutto, secondo Giuseppe Longo, direttore dell’ospedale, vi sarebbe la grave carenza di personale.

Al momento, la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli ha annunciato di aver attivato tutti i provvedimenti che possano decongestionare la struttura, fra cui il trasferimento di circa 100 pazienti in altri ospedali. I sindacati chiedono di coinvolgere anche i policlinici universitari nella gestione delle emergenze: “Hanno posti letto e personale, ma restano risorse non sfruttate”, ha detto Giosuè Di Maro, segretario Cgil Fp di Napoli e Campania.

L’ispezione dei NAS

Il NAS di Napoli ha eseguito il 5 maggio all’ospedale Cardarelli delle verifiche, coordinate dal tenente colonnello Alessandro Cisternino. I NAS, nel corso dell’ispezione, hanno rilevato la presenza di solo 4 bagni per 100 pazienti.

De Luca: “Serve pronto soccorso nel Monaldi”

Sul caso Cardarelli si è espresso anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Secondo il governatore, “bisogna far funzionare la medicina territoriale ed evitare che vadano tutti al Cardarelli”. Infatti, tra le cause del sovraffollamento dell’ospedale, vi è la forte fiducia dei napoletani per il Cardarelli, e ciò li porterebbe a disertare i pronto soccorso di altri ospedali.

“Bisognerebbe aprire il pronto soccorso, semmai, al Monaldi, dove abbiamo 9 sale operatorie – ha proseguito De Luca – Bisogna anche potenziare il personale: è un problema drammatico che abbiamo in tutta Italia, poiché i medici dell’emergenza non si trovano. A volte i medici che vincono il concorso, dopo due giorni di servizio in Pronto soccorso se ne scappano. Occorrono condizioni retributive tali da incentivare i medici che lavorano nell’emergenza/urgenza. È un problema che comunque risolveremo”.

Manfredi: “Il Cardarelli da solo non ce la può fare”

“Il Cardarelli è una grande realtà per il Mezzogiorno, ma è chiaro che da solo non ce la può fare”. A dirlo il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Si deve rafforzare la rete dell’emergenza – ha spiegato Manfredi – c’è la necessità di avere più poli di accesso, però è anche molto importante il ruolo della medicina territoriale, perché se non c’è un filtro della medicina territoriale alla fine il pronto soccorso diventa l’unico luogo di assistenza dove convergono tutti, e nessuno può reggere una situazione del genere”.

“Mi auguro si trovino delle soluzioni organizzative – ha proseguito – è chiaro che ci vogliono anche investimenti da parte del Governo centrale per fare in modo che si possa dare una risposta alla necessità di salute che in una città come Napoli è determinante”.

“La situazione dell’emergenza a Napoli è stata sempre complessa. Veniamo da 10 anni di commissariamento che ha fortemente ridotto il personale ospedaliero. Esiste un tema nazionale che ho affrontato anche quando ero ministro dell’Università, che è il tema dei pochi medici che scelgono la specializzazione in medicina d’urgenza, perché è un lavoro molto duro e rischioso. Questo si è sommato all’effetto del Covid, che ha determinato la chiusura di alcuni pronto soccorso, con la trasformazione in ospedali Covid. Oggi è una fase di riorganizzazione”, ha concluso Manfredi.

Salvini annuncia interrogazione al ministro Speranza

Il caso Cardarelli diventa un caso nazionale. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere una verifica sull’emergenza all’ospedale Cardarelli.

Cisl: “Ci si nasconde dietro l’emergenza Covid per non affrontare i problemi”

I segretari provinciali della Cisl Vincenzo Baldassarre, Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio chiedono l’intervento del prefetto di Napoli Claudio Palomba e del sindaco Gaetano Manfredi per affrontare “la drammatica situazione esistente nella sanità cittadina” e, soprattutto, denunciano che “ci si nasconde dietro l’emergenza Covid per non affrontare i veri problemi dell’assistenza sanitaria in città e si impegnano milioni di euro per lavori che non agiscono direttamente sull’aumento della qualità e dell’efficienza dell’assistenza”. “Tutto il resto sono proclami e promesse al vento”, accusano.

Salvatore Siesto della Cisl Fp Sanità Rsu Cardarelli afferma che è necessario individuare le persone responsabili del caos nella struttura ospedaliera di Napoli. “Sulla vicenda del Cardarelli, su quello che sta accadendo da mesi, qualcuno deve rispondere – ha detto Siesto – Come mai solo in mezz’ora hanno trovato la soluzione? Bisogna individuare le responsabilità di chi ha determinato questa situazione assistenziale veramente disumana e scadente. Il presidente della Regione e il ministro devono decidere se chi ha sbagliato deve essere messo da parte”.

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