Clemente: per la sicurezza investimenti in infrastrutture e politiche di prevenzione e inclusione

Di Giada Russo

“É tristemente rappresentativo della realtà nella quale viviamo come la seduta del Consiglio comunale dedicata alla lotta alla camorra e alla sicurezza, si tenga all’indomani dell’ennesimo agguato criminale, avvenuto ieri nelle strade di Ponticelli”. Lo dice Alessandra Clemente, consigliera comunale di Napoli, a margine della seduta odierna dell’assise cittadina.

“Per contrastare fenomeni endemici della nostra città  – continua la consigliera -, come la camorra e la malavita è indispensabile partire dagli investimenti nella sicurezza e che i fondi che arriveranno grazie al Pnrr e al “Patto per Napoli” vengano impiegati per dare una svolta anche in questo senso: penso alle infrastrutture utili alla tutela dei cittadini, come le telecamere per la videosorveglianza, ma anche e soprattutto a politiche di prevenzione dei fenomeni criminali, che significano più lavoro e maggiori possibilità per i giovani, a partire dal contrasto alla dispersione scolastica. Tutelare i ragazzi a rischio, costruire per loro delle alternative, impedirgli di essere attratti dai soldi facili della malavita è il primo obiettivo da porsi per costruire un futuro senza criminalità.

Nell’ottica di favorire l’inclusione sociale di tutti i giovani della città – continua Clemente -, va anche l’ordine del giorno al quale abbiamo lavorato in vista della seduta odierna del Consiglio comunale.

Sono oltre 5 milioni gli stranieri residenti oggi in Italia. Una larghissima parte di questi sono minori nati o cresciuti in Italia, hanno frequentato le scuole assieme ai nostri figli, con loro praticano sport, sono spesso loro amici. Parlano italiano, spesso si esprimono in dialetto e identificano nel Paese in cui hanno vissuto tutta la loro vita la loro nazione. Questi ragazzi non potranno richiedere la cittadinanza fino al compimento dei 18 anni, nell’ambito di procedure che non di rado vengono respinte. Oggi presentiamo in Consiglio comunale un ordine del giorno per istituire nel regolamento del Comune di Napoli il riconoscimento della cittadinanza per questi minori che nei fatti sono nostri concittadini, ma che per la legge sono stranieri. Denunciamo così l’evidente ritardo della politica rispetto all’approvazione dello “Ius Soli” in Parlamento – conclude Alessandra Clemente – e lo facciamo dalla nostra città che sa quanto l’integrazione sia un fondamento della sicurezza e della convivenza civile”.

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