DDL Zan, Renzi critica il PD: “Il contrario di compromesso non è integrità, ma fanatismo”

di A.F.

“Il triste epilogo del disegno di legge Zan divide per l’ennesima volta il campo dei progressisti in due. Da un lato i riformisti, che vogliono le leggi anche accettando i compromessi. Dall’altro i populisti, che piantano bandierine e inseguono gli influencer, senza preoccuparsi del risultato finale. I primi fanno politica, gli altri fanno propaganda”. A scriverlo il leader di Italia Viva Matteo Renzi in una lettera indirizzata al direttore de la Repubblica.

“Il Pd – prosegue Renzi – ha deliberatamente scelto di rischiare sulla pelle delle persone omosessuali, transessuali, con disabilità. I dirigenti Dem hanno preferito scrivere post indignati sui social anziché scrivere leggi in Gazzetta Ufficiale. E naturalmente si è scatenata la campagna di aggressione contro chi proponeva il compromesso, a cominciare da Italia Viva”.

“Sui media, ma anche in Aula nel dibattito del 13 luglio 2021, avevamo chiesto di evitare lo scontro ideologico, trovando un accordo sugli articoli legati alla libertà d’opinione e all’identità generale, come richiesto da molte forze sociali e dalle femministe di sinistra. ‘Se si andrà allo scontro, al muro contro muro, e si perderà a scrutinio segreto, avrete distrutto le vite di quei ragazzi’, dicemmo allora”.

Poi, la riflessione sull’importanza di trovare compromessi. “Il compromesso, come scriveva Amos Oz, è sinonimo di vita. Dove c’è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità, non è idealismo. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte”.

“È vero, ci sono state decine di franchi tiratori – scrive il leader di Italia Viva – almeno una quarantina, di tutti gli schieramenti politici. E noi abbiamo contestato la decisione della presidente Casellati di concedere il voto segreto sul non passaggio agli articoli: volevamo che tutti si assumessero in modo trasparente le proprie responsabilità. Così come gli applausi e i cori da stadio dopo il voto sono stati uno schiaffo alla sensibilità di tante persone civili che volevano vedere in Aula dei senatori, non degli ultras. Ma al di là di tutto, resta il fatto che la legge è fallita per colpa di chi ha fatto male i conti e ha giocato una battaglia di consenso sulla pelle di ragazze e ragazzi che non si meritavano questa ferita”.

“Rinunciare al compromesso possibile per sognare la legge impossibile – conclude Renzi – è stata una scelta sbagliata, figlia dell’incapacità politica del Pd e dei Cinque Stelle. La sbandierata presunta superiorità morale, il rifiuto aprioristico di qualsiasi mediazione, la scelta di mettersi a posto la coscienza senza sporcarsi le mani: queste le caratteristiche di una sinistra che, in tutto il mondo, fa prevalere l’ansia di visibilità mediatica e social alla fatica dei risultati concreti. Noi siamo altrove”.

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