Concertone del 1 maggio: Fedez accusa la Rai di censura ma viale Mazzini smentisce

di A.F.

Mentre è già scattato il conto alla rovescia per il rinnovo dei vertici Rai, sul palco del Primo maggio è scoppiata la scintilla della polemica più violenta di questo mandato, forte l’enorme popolarità di Fedez che vuole dire la sua contro la Lega e l’omofobia e alla fine lancia l’accusa di censura.

La vicenda

Tutto inizia sulle prime note del Concertone quando la Lega scrive in una nota firmata da senatori e deputati in Vigilanza Rai che “se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”. Fedez però replica di ignorare – bontà sua – il fatto che, quando si va ospiti in un programma televisivo, bisogna presentare prima agli autori l’intervento che si intende fare. Ad ogni buon conto, aggiunge poi di aver dovuto lottare “un pochino” ma di aver avuto poi il benestare dei vertici dell’azienda di viale Mazzini nel dire ciò che desiderava.

Così, durante il concertone, si esprime liberamente puntando il dito in particolare contro il senatore leghista Ostellari reo di ostacolare il Ddl zan e contro tutto la Lega citando frasi omofobe con nomi e cognomi di chi le aveva partorite. Ma la polemica si concentra sull’accusa alla Rai e dopo che Rai3 respinge al mittente l’accusa di censura preventiva, il cantante pubblica un video che riprende una telefonata con la vice direttrice dell’emittente, Ilaria Capitani, che lo esorta a preparare il suo famoso discorso adeguandosi a un “sistema”.

L’accusa di censura

Fedez, insomma, accusa la Rai di censura. In tanti scendono al suo fianco, lodando il suo coraggio, le sue belle parole e via discorrendo. A pochi, però, viene in mente che il nostro eroe, se fosse stato davvero coraggioso, avrebbe buttato lì anche altre questioni di non minore importanza, come ad esempio quella degli sfruttatissimi lavoratori di Amazon, giusto per citane una. Peccato però che Fedez lavori con Amazon e in quel caso, avrebbe rischiato di compromettere la sua pagnotta. C’è anche da aggiungere che in passato, quando era un cantante meno celebre di adesso, aveva musicato frasi non proprio lusinghiere verso il suo collega Tiziano Ferro, che all’epoca aveva fatto outing, dichiarando la propria omosessualità. Ma è probabile che Fedez stesso abbia rimosso questa triste parentesi del suo passato o che non ascolti più le sue passate produzioni musicali, che in effetti non sono mai state di gran qualità.

La risposta della Rai

Ma la risposta della Rai non si fa certo attendere. L’azienda interviene infatti per dire che la direzione di Rai3 ”non mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio, richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto”.  Più tardi lo ripete con fermezza anche l’amministratore delegato Fabrizio Salini, spiegando ”di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo.

Nella famosa telefonata che Fedez ha pubblicato in rete, sembra che infatti a parlare sarebbero stati l’organizzatore Massimo Bonelli e l’autore capo progetto Massimo Cinque, che parlano delle loro responsabilità nei confronti di Cgil, Cisl e Uil e Rai rappresentata dalla Capitani. Salini ha aggiunto comunque che in Rai si farà chiarezza sulla vicenda quanto prima.

 

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