Delitto ad Avellino, il fidanzato confessa: “E’ stata Elena a organizzare tutto”

Una coppia di giovani fidanzati di Avellino, Giovanni Limata ed Elena Gioia, ha architettato l’omicidio del padre di lei in quanto contrario alla relazione. Il fatto è successo nella notte tra il 23 e il 24 aprile scorsi.

Le indagini

Sembra che l’uomo, Aldo Gioia, di 53 anni, fosse contrario alla storia d’amore tra i due in quanto il Limata fosse disoccupato e dedito al consumo di droga. Inoltre, stando a quanto ha confessato Limata agli agenti della squadra mobile di Avellino, in realtà la mente del delitto sarebbe stata esclusivamente Elena, la quale intendeva in realtà uccidere anche sua madre e sua sorella. Le due donne, nonostante si trovassero in casa al momento del delitto, si sono infatti salvate. Intanto, i due giovani si trovano in carcere e l’interrogatorio di garanzia dei due giovani è previsto per la giornata di oggi nella quale il pm Vincenzo Russo conferirà l’incarico per eseguire l’autopsia.

La vicenda

Secondo quanto ha invece raccontato Elena alle forze dell’ordine, nella serata di venerdì, dopo uno scambio di diversi messaggi telefonici col fidanzato, sarebbe uscita di casa con la scusa di andare a gettare la spazzatura, lasciando la porta aperta in modo che lui potesse entrare. A quel punto il 23enne si sarebbe intrufolato nell’abitazione e avrebbe sferrato i fendenti verso il 53enne che, addormentato, non ha potuto reagire. Il passo successivo sarebbe stato l’uccisione del resto della famiglia.

Aldo Gioia, però, ha urlato e ha svegliato la moglie e l’altra figlia e il piano e saltato. Col padre morente, Elena ha chiamato i soccorsi, parlando di una irruzione da parte di ladri, salvo venire smentita velocemente dalle forze dell’ordine. In tanto Aldo Gioia, soccorso e trasportato in ospedale ad Avellino, è morto nella notte.

 

Lascia un commento