Francia, professore decapitato in strada per aver mostrato vignette su Maometto. L’assassino ucciso dalla polizia

di Francesco Caputi

 

Ieri, verso le 17:00, un professore francese è stato decapitato in mezzo alla strada, davanti alla scuola presso la quale insegnava, da un diciottenne ad Eragny-sur-Oise, vicino Parigi. L’assassino, dopo aver decapitato il docente al grido di “Allah Akbar”, ha pubblicato su Twitter una foto della testa mozzata della sua vittima. Nel tweet scrive: “In nome di Dio il più misericordioso. Da Abdullah, servitore di Dio, a Macron, leader degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che aveva osato prendere in giro il Profeta”. Twitter ha sospeso immediatamente l’account.

Il giovane è stato intercettato alle 17:30 dalla polizia, allertata già prima dell’assassinio del docente per l’atteggiamento sospetto tenuto dal diciottenne mentre vagava intorno alla scuola. All’intimazione degli agenti di gettare il coltello, il giovane ha risposto tirando fuori un fucile e aggredendo i poliziotti, che lo hanno abbattuto a colpi di pistola. Successivamente sono intervenuti gli artificieri per verificare che l’assassino non indossasse un giubbotto esplosivo.

Il professore, che insegnava storia e geografia, alcuni giorni prima del suo assassinio aveva mostrato ai suoi alunni delle caricature di Charlie Hebdo su Maometto, in occasione di un corso tenuto in classe sulla libertà di espressione. La lezione non era stata molto gradita dai genitori degli studenti musulmani, che hanno sollevato pesanti polemiche e si sono lamentati con la scuola.

L’assassino

L’attentatore, 18 anni, era un parente di un alunno del docente di storia e geografia. Nato a Mosca, aveva origini cecene, ed in Francia aveva precedenti per reati comuni. Su Twitter si chiamava “Ansar”, “il partigiano”, e come sigla aveva “Ceceno 270”.

La procura generale nazionale antiterrorismo ha aperto un’indagine per “omicidio in relazione a un’azione terrorista” e “associazione criminale a scopo di terrorismo”. Nella notte, sono stati arrestati anche i genitori dell’assassino, il fratello 17enne e il nonno. Successivamente, sono state arrestate altre 5 persone: un genitore che si era lamentato in un video della lezione tenuta dal professore, un suo amico che lo aveva accompagnato a incontrare il preside, e altre tre persone.

Macron: “Nostro connazionale vittima di attacco islamista, l’oscurantismo non vincerà”

“Il nostro connazionale è stato vittima di un caratteristico attacco terroristico islamista” ma “l’oscurantismo e la violenza che lo accompagna non vinceranno, non ci divideranno”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron dopo il vertice a Conflans-Sainte-Honorine con l’antiterrorismo. “Uno dei nostri concittadini, di cui non farò ufficialmente il nome, è stato assassinato oggi perché era un insegnante, perché insegnava agli studenti la libertà di parola, la libertà di credere e di non credere”.

“Il nostro connazionale è stato vigliaccamente attaccato, è stato vittima di un caratteristico attacco terroristico islamista. Voglio avere un pensiero per tutti i suoi parenti, la sua famiglia, i suoi colleghi. Abbiamo visto la direttrice che, nelle ultime settimane, ha resistito a tutte le pressioni, ha fatto il suo lavoro, ha fatto il suo dovere con notevole dedizione”.

“Voglio dire questa sera a tutti gli insegnanti di Francia che siamo con loro, che l’intera nazione sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli e difenderli, per permettere loro di fare il loro lavoro, il miglior lavoro che ci sia. Se è stato un insegnante che questo terrorista ha abbattuto, è perché voleva abbattere la Repubblica, l’Illuminismo, la possibilità di rendere i nostri figli cittadini liberi. Questa battaglia è nostra. Non riusciranno a passare.

I nostri poliziotti, i nostri gendarmi, tutti coloro che detengono la Repubblica, magistrati, funzionari eletti, insegnanti… resteremo uniti. L’oscurantismo e la violenza che lo accompagna non vinceranno, non ci divideranno. Questo è quello che stanno cercando. Dobbiamo stare tutti insieme. Invito tutti i nostri connazionali a stare insieme, ad essere uniti, perché siamo prima di tutto cittadini uniti dagli stessi valori, un unico destino”.

Marine Le Pen: “Barbarie insostenibile, l’islamismo ci porta la guerra”

Duro attacco all’islamismo anche dalla leader del Rassemblement National Marine Le Pen. “Un professore decapitato per aver mostrato le caricature di Charlie Hebdo. Noi siamo, in Francia, a questo livello di barbarie insostenibile. L’islamismo ci porta la guerra: è con la forza che dobbiamo cacciarlo dal nostro Paese”, ha scritto la Le Pen su Twitter.

Charlie Hebdo: “Lutto per la nostra democrazia, solo la determinazione del potere politico sconfiggerà questa ideologia fascista”

“Charlie Hebdo esprime il suo senso di orrore e di rivolta dopo che un insegnante è stato assassinato da un fanatico religioso. Esprimiamo il nostro più profondo sostegno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti gli insegnanti”, scrive il settimanale sul profilo Twitter.

“L’intolleranza ha appena varcato una nuova soglia e non sembra fermarsi davanti a nulla per imporre il suo terrore al nostro Paese. Solo la determinazione del potere politico e la solidarietà di tutti sconfiggeranno questa ideologia fascista. Questo atto immondo è un lutto per la nostra democrazia, ma deve renderci più combattivi che mai per difendere la nostra libertà”.

L’attacco davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo

L’omicidio del professore arriva tre settimane dopo un altro fatto di violenza fondamentalista islamica. Il 25 settembre, un 25enne di origini pakistane si era recato a Parigi davanti all’edificio che un tempo ospitava la redazione di Charlie Hebdo. Giunto davanti all’edificio, aveva aggredito due giovani, credendo che fossero due giornalisti della redazione e credendo che la sede si trovasse ancora lì.

In questi giorni, a Parigi, è in corso il processo ai complici degli autori delle stragi di Charlie Hebdo e del supermercato Hyper Cacher nel 2015. In occasione del processo, Charlie Hebdo ha deciso di ripubblicare le vignette satiriche, scatenando così l’ira dei musulmani in Iran e in Pakistan. Scesi in strada a protestare contro la scelta della redazione francese, hanno giurato vendetta contro tutti i giornalisti e tutti gli occidentali responsabili di “blasfemia” nei confronti dell’Islam.

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