Covid, Lombardia. Oltre 2.000 casi nelle ultime 24 ore. Galli: “Un tragico dejà vu”

di Francesco Caputi

 

Torna l’incubo Covid in Lombardia. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.067 casi positivi, di cui il 39% fra i 25 e i 49 anni. 726 le persone ricoverate, di cui 72 in terapia intensiva. Di questi 72, 53 sono intubati. La provincia di Milano è quella più colpita dal Covid: 1.053 casi, di cui 515 a Milano città.

Galli: “Un tragico dejà vu”

“Guardi, siamo nelle peste – ha detto Massimo Galli -. Sto cercando di occuparmi di tutti i pazienti che ho qui. Mi pare un tragico dejà vu. Lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi e invece”. A Milano, prosegue Galli, “la situazione si sta facendo molto allarmante, al limite della saturazione; ci sono forti criticità anche altrove. Abbiamo assoluto bisogno di far funzionare le indicazioni del decreto del governo. Diversamente la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei”.

Pregliasco: “Necessarie restrizioni all’attività ludica”

“Credo che in questo momento potremmo attuare provvedimenti che non siano scioccanti e micidiali, ma che proprio per evitare interventi più drastici in futuro prevedano restrizioni soprattutto in quella che è l’attività ludica”. Così il virologo dell’università degli Studi di Milano e componente del Cts lombardo Fabrizio Pregliasco ad ‘Agorà’ su Rai3. “Credo che in questa fase bisognerà assolutamente tenere fermi gli aspetti che ci interessano di più”, e cioè “la scuola e il lavoro”. “Purtroppo ci saranno degli effetti anche negativi che dovranno essere valutati”, ma “questo è un elemento che, se attuato bene, ci permetterà di evitare lo spettro di altre opzioni che purtroppo vediamo già in essere in Inghilterra o in Francia”.

Pregliasco si è poi espresso sulla scuola. “E’ un luogo sicuro”, ha detto, e “sicuramente i ragazzi stanno meglio” in classe “che non a oziare in un parco o a bighellonare in un centro commerciale”. “Il problema – ha proseguito – sono gli arrivi e le uscite. Quindi si tratterà a mio avviso di riorganizzare magari gli ingressi, garantendo l’attività in presenza dei ragazzi più giovani e prevedendo magari un 50% di attività didattica a distanza per i più grandi, in università” o nelle fasce d’età in cui “possono comunque essere autonomi e non creare problemi alle famiglie”.

Bassetti: “Opportuno coprifuoco in alternativa al lockdown”

“L’ipotesi del coprifuoco dopo le 22 potrebbe essere una soluzione alternativa al lockdown, ma solo in alcune situazioni e non su base nazionale”, ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Penso a Milano, all’area di Genova, a Roma e anche nel Lazio – ha detto l’esperto -. “Sicuramente potrebbe essere uno strumento per limitare la circolazione notturna, quando è più difficile il controllo del territorio e c’è anche più leggerezza nei comportamenti da rispettare”.

Salvini: “No al coprifuoco, non bisogna terrorizzare il popolo”

Salvini dice “no” all’ipotesi del coprifuoco. “Il coprifuoco si fa in tempi di guerra – ha detto – anche perché non penso che il virus vada a letto alle 21,30. Qualcuno mi spieghi l’evidenza scientifica” di questa decisione sul coprifuoco notturno. “Mi sembrano cose strampalate e prive di senso” ha aggiunto Salvini. “Parlare di coprifuoco e di allarme sociale ci danneggia all’estero in maniera drammatica”. “Altrove i numeri sono ben peggiori”. “Facciamo tutto quello che la salute chiede di fare ma – ribadisce Salvini – senza terrorizzare e chiudere un intero popolo perché per l’Italia sarebbe un disastro non solo economico ma anche culturale e sociale”.

Conte: “Non mi aspetto lockdown a Milano, riporre fiducia nel comportamento di noi tutti”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sembra escludere l’ipotesi del lockdown. “Non mi aspetto un lockdown su Milano”, ha detto durante un punto stampa a Bruxelles, dopo la prima sessione del Consiglio europeo. “In questo momento dobbiamo riporre fiducia nel comportamento di noi tutti, dei cittadini tutti insieme: perché quella è la nostra forza. L’ho detto anche stasera nel mio intervento al Consiglio UE: benissimo le misure restrittive e precauzionali, ma se i cittadini non hanno fiducia nelle misure che noi indichiamo, non esprimono quel senso di responsabilità, di coesione, il senso di appartenenza a un comune destino e perseguimento di un medesimo obiettivo, non si ottengono risultati. Dobbiamo puntare su quello”, ha aggiunto il premier.

Riunione del Cts nel pomeriggio

Per oggi pomeriggio è prevista la riunione del Cts della Lombardia per valutare nuove misure di sicurezza. Si escludono tuttavia misure restrittive riguardanti la scuola. “La chiusura delle scuole deve essere l’ultima ratio per il Paese”, ha detto il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. “Sinceramente penso che possa essere un’ipotesi quando le altre strade sono state percorse, un paese non può decidere di chiudere per prime le scuole, che sono fondamentali anche per la salute dei ragazzi. Vanno fatte scelte sugli orari, perché bisogna agire sui trasporti. Nelle grandi città il problema dei trasporti esiste, lavoriamo sugli orari di lavoro e della scuola, sui turni”. Zampa si è espressa sulla decisione del governatore della Campania Vincenzo De Luca di chiudere le scuole. “Noi abbiamo lasciato alle regioni la facoltà di decidere, se De Luca lo ha deciso forse non ha delle altre leve. È evidente che pensa di non poter intervenire sui trasporti e su altri aspetti”, ha commentato.

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