Lombardia, salgono a 14 i casi di coronavirus

di Francesco Caputi

Gravissimo un uomo di 38 anni, ricoverato all’ospedale di Codogno

Sale a 14 il bilancio dei casi di coronavirus registrati in Lombardia. Un uomo di 38 anni (il paziente zero) è in condizioni “gravissime” ed è ricoverato all’ospedale di Codogno in terapia intensiva, in prognosi riservata. Tra i contagiati anche la moglie incinta e un compagno di calcetto dell’uomo, ricoverati entrambi al Sacco di Milano. Risultate positive al test anche altre tre persone (che frequentano lo stesso bar del compagno di calcetto del 38enne), cinque operatori sanitari dell’ospedale di Codogno e tre pazienti, che sono stati trasferiti.

“Domenica aveva la febbre, lunedì aveva la febbre. È stato ricoverato al pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso per, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato”, ha detto la madre del 38enne. “Mio figlio è gravissimo, è una cosa penosa”, dice il padre.

Il 38enne aveva più volte incontrato un manager di 28 anni tornato dalla Cina il 21 gennaio. L’uomo è tuttavia risultato negativo al test.

Oltre ai 14 casi di coronavirus in Lombardia, se ne aggiungono altri due verificatisi in Veneto

Quarantena per 250 persone

Le autorità hanno effettuato controlli su tutti coloro che sono entrati in contatto con il 38enne. 250 persone, fra medici, infermieri e vicini di casa, sono state messe in isolamento.

Chiusi bar, ristoranti e scuole

Nella città di Codogno, “almeno fino a domenica 23 febbraio” è stata disposta la chiusura “di tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di pubblico intrattenimento e i luoghi di assembramento pubblici (a titolo esemplificativo discoteche, sale da ballo, sale giochi)”. L’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia Gallera ha vietato “ogni attività di aggregazione come il Carnevale, le messe e gli eventi sportivi” e chiuso “le attività commerciali e i negozi del luogo”. Chiuse anche le scuole in 11 comuni.

L’intervento di Burioni:”Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena”

Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili.”, ha scritto l’immunologo Roberto Burioni con un post su Facebook.

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