L’attentatore del Louvre è egiziano. Su twitter scrisse: “Non c’è pace nella guerra”

E’ stato riaperto il museo del Louvre di Parigi dopo ieri dove ieri al grido di “Allah Akbar”, un egiziano, 29enne, residente negli Emirati Arabi con due zaini, un machete e un coltello sotto il Carrousel del Louvre, ha seminato il panico tra turisti e cittadini parigini.

L’uomo è stato identificato come Abdallah E.H. ed era arrivato in Francia lo scorso 26 gennaio con un visto turistico di un mese: il giorno del viaggio aveva annunciato su Twitter che si recava a Parigi e su Facebook seguiva gruppi dedicati ad armi da guerra e machete.

Ha attaccato un gruppo di militari, uno ha reagito e gli ha sparato. L’aggressore è grave, il centro della città è rimasto bloccato per ore, 1.250 visitatori del museo sono stati confinati a lungo nelle sale.

Il presidente Francois Hollande, a Malta per il vertice europeo, ha confermato che ”non ci sono dubbi sul carattere terroristico dell’azione”.

Ieri nel suo ultimo post pubblicato su Twitter, l’assalitore del Louvre aveva scritto che “non c’è pace nella guerra” né tanto meno “è possibile un negoziato”.

Questo è quanto riporta il quotidiano Le Parisien. L’ultimo tweet è stato pubblicato in arabo ieri alle 9.34, cioè 15 minuti prima dell’attacco, e da allora non è più stata registrata alcuna attività sul suo account. “Non c’è negoziato possibile, né compromesso, e certamente non c’è ritorno possibile. Non c’è pace nella guerra”, aveva scritto il giovane.

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