Inchiesta Consip: il ministro Luca Lotti sarebbe indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio

Luca Lotti sarebbe indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta della Procura di Napoli sulla Consip. A scriverlo è il Fatto Quotidiano: il ministro sostiene di non saperne nulla.

IL MINISTRO LUCA LOTTI – “Sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio. E’ una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. E’ una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa”. Scrive così, sul proprio profilo facebook, il ministro Luca Lotti.

“Dopo settimane di lavoro molto intenso – continua il ministro – tra referendum, crisi di governo e primi passi del nuovo impegno come ministro mi ero preso un giorno di ferie per la prima recita di Gherardo, mio figlio. Oggi un giornale scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione per ogni chiarimento da parte dell’autorità giudiziaria. La verità – conclude – è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l’ora di dimostrarlo”.

L’INCHIESTA – Secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, l’indagine sarebbe stata avviata da “una bonifica contro le microspie”.

Luigi Marroni, amministratore delegato Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, qualche settimane fa ha incaricato una società di rimuovere tutte le cimici dai suoi uffici. Martedì i carabinieri del Noe e i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli sono entrati nella sede di Consip, in via Isonzo, per acquisire documenti e per l’inchiesta relativa all’appalto Fm4, la gara di facility managment 4 del valore di 2,7 miliardi di euro, bandito nel 2014 e suddiviso in diversi lotti, tre dei quali potrebbero essere aggiudicati alla società dell’immobiliarista Alfredo Romeo, assieme ad altri.

L’imprenditore Romeo risulta indagato per corruzione perché, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe consegnato somme di denaro al dirigente Consip Marco Gasparri, anche lui indagato, per ottenere appalti “su misura”.

Secondo Il Fatto Quotidiano, Lotti non è il solo a essere finito sotto la lente di ingrandimento: insieme a lui sono indagati anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, l’alto ufficiale sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ufficio.

 

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