Elezioni comunali di Napoli. Pd sconfitto. Renzi: “il risultato peggiore del partito a Napoli, città meravigliosa ma un baco per il Pd”. Commissario in vista

Il Pd napoletano ottiene alle comunali l’ 11,6% che peggiora il già deludente 16,5% delle amministrative del 2011. Una batosta se paragonato al 40,8 delle europee o al 20% delle ultime regionali.

Matteo Renzi accusa il suo stesso partito: “Il risultato peggiore del Pd è a Napoli, città meravigliosa ma un baco per il Pd”. Poi annuncia  una “soluzione commissariale molto forte”, mentre la candidata sindaco Valeria Valente, giunta terza e quindi fuori dal ballottaggio, si assume la responsabilità della sconfitta, chiedendo scusa “a tutti quelli che ci hanno creduto”.

Mentre il sindaco uscente Luigi de Magistris (42,82%) e il candidato del centrodestra Gianni Lettieri (24%) affilano le armi in vista del voto del 19 giugno, la crisi nel Pd napoletano diventa caso politico nazionale.

La sconfitta in qualche modo era attesa, visto che da tempo i sondaggi davano Valeria Valente alle spalle di de Magistris e Lettieri e che i veleni del dopo-primarie, con le polemiche e i ricorsi respinti di Bassolino, non sembravano di buon auspicio.

Nemmeno le varie visite di Renzi a Napoli e le scelte politiche delle ultime settimane – bonifica di Bagnoli, patto per la Campania con ingenti investimenti – sono servite a riequilibrare la partita. Luisa Bossa, parlamentare bassoliniana e voce critica nel Pd napoletano, non ha dubbi: “Una debacle. Renzi non si deve fermare a Napoli con il commissariamento, va azzerata anche la dirigenza regionale perché la responsabilità non è tutta del segretario provinciale Carpentieri”.

De Magistris ironizza, “la vera rottamazione nel Pd l’abbiamo fatta noi”. Il sindaco è soddisfatto, è l’unico concorrente ai ballottaggi nelle grandi città a non avere alle spalle apparati tradizionali: “Non si era mai visto un sindaco uscente senza soldi, che ha avuto contro tutti i poteri forti, il governo, la camorra, tutti i partiti politici, arrivare primo al ballottaggio distanziando di 18 punti il secondo arrivato. E’ l’inizio di una rivoluzione che farà parlare di Napoli nei prossimi 5 anni. Siamo diventati un soggetto politico nazionale e internazionale”, ripete assicurando di non avere nessuna intenzione di candidarsi alle prossime politiche.

De Magistris prova a dialogare con gli elettori che al primo turno hanno scelto il pentastellato Brambilla (9,6%) ma anche con quelli del Pd o con i tanti astenuti (54,14%, minimo storico di votanti per la città), e così Gianni Lettieri: “Non voglio tirare la giacca a nessuno, ma discutere sul mio programma basato su etica e trasparenza”.

Forza Italia si prepara a far tornare in città Berlusconi e festeggia il risultato di Mara Carfagna, consigliera più votata con circa seimila preferenze. I fan di Bassolino intanto impazzano sul web e non hanno dubbi: se fosse stato candidato lui – scrive tra gli altri l’attore Gino Rivieccio – “almeno te la giocavi”.

Valente ovviamente non la pensa così (“sarebbe andata peggio”), ringrazia Renzi, condivide la linea del commissariamento, punta l’indice contro le divisioni interne e ammette che l’alleanza con Ala andava “spiegata e gestita meglio”. Nel mirino ora c’è lui, il segretario provinciale Venanzio Carpentieri, che dice di essere “a disposizione degli organi nazionali” ma di voler prendere le sue decisioni dopo i ballottaggi: il Pd infatti esce di scena a Napoli ma avrà candidati in corsa, il 19, in vari comuni della provincia.

(fonte ANSA).

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