Calcio Napoli, Spalletti: “Allegri si tolga cappello e barba finta”

Alla vigilia della sfida tra  Spalletti e Allegri, c’è aria di tensione tra i due tecnici con accuse al vetriolo.

L’anno scorso il tecnico del NAPOLI disse: “Non l’ho mai battuto, adesso che l’ho fatto mi fa anche la morale”. Sì perché Max non accettò il ko al Maradona firmato da Politano e Koulibaly. A parlare per primo è stato lo juventino, convinto che la partita di domani sia più importante per il NAPOLI, che sia più forte di lui e che lo trova divertente e buffo. Quest’ultimo aggettivo non ha “garbato” molto al partenopeo. Ma è rimasto calmo. “Mi inchino al palmares di Max, è lui il favorito per lo scudetto. Il più bravo è sempre quello che vince di più e in questo caso sono molto dietro ad Allegri”, ha cominciato Spalletti. “Noi favoriti? Per un club che ha fatto così tanti investimenti non credo che basti il quarto posto che vale la Champions…, Allegri si tolga cappello e barba finta”. Poi si è cominciato a parlare della sfida in campo. Dove sicuramente nessuna delle due avversarie avrà paura.

SPALLETTI: ALLEGRI SPOSA IL MOTTO JUVENTIVO VINCERE E BASTA, QUI E’ TUTTO ANEMA E CORE 

“Quando si vestono casacche così importanti – ha affermato l’azzurro – la vedo dura giocare con la paura, non ne avrà nessuno, ci sono calciatori forti come personalità e tecnica e tutte e due giocheranno per vincere e sarà un grande spettacolo. I miei non dovranno ascoltare nessun discorso e portare dentro la partita il lavoro settimanale, quello che facciamo e ci diciamo, da professionisti. Una conseguenza logica”. La Juve ha vinto le ultime 8 senza mai subire gol. C’è da capire chi farà la prima mossa: “Chi avrà la palla tra i piedi – ha risposto Spalletti -. Sono due filosofie differenti, Allegri sposa il motto juventino, vincere è l’unica cosa che conta, qui è tutto più ‘anema e core’, c’è stato Maradona, l’ hanno visto giocare, e quando ha vinto ha mostrato quanta bellezza c’è nel calcio e non possiamo fare a meno di portarci dietro un po’ di quella bellezza e ricordiamo quel calcio sperando di riproporlo, poi è chiaro che le gare raccontano che loro ci lasceranno campo, come si è visto anche con Cremonese e Udinese, e lì diventa una gestione in cui essere bravi a far possesso e cercare il gol, ma devi sapere interpretare correttamente. Loro ripartono e hanno giocate individuali multiple, la prima considerazione sarà non perdere mai equilibrio nell’attaccare”.

La Signora non subisce gol da un bel po’. Spalletti sa perché: “Loro si abbassano davanti l’area di rigore, è più facile difensivamente rispetto a pressare alti, poi c’è la volontà di un calcio che vuoi fare, le capacità che ritieni abbiano i tuoi calciatori e se può piacere come spettacolo fare quel calcio lì al di là delle vittorie. Noi faremo ciò che ci piace e ciò che piace ai tifosi. Un tecnico è passato da qui, poco tempo fa, Sarri che non ha vinto niente ma si parla solo del suo calcio e quindi ha un valore, a me piace più quella roba lì di altra… c’è stato Benitez che ha vinto un paio di titoli, si parla bene anche di lui, ma non ha impressionato come Sarri. A volte si lascia un segno più col visibile che con ciò che porti a casa senza un lavoro fatto sul campo”. Difficile dire, secondo Spalletti, se le vicende extra-campo prima o poi peseranno sulla Juve. “Non si sa mai la reazione di una squadra, a volte è il contrario e le squadre si compattano e tutto l’extra diventa uno stimolo ulteriore, magari è servito per fare questa striscia di vittoria”. Spalletti è stato categorico sugli episodi violenti degli ultras sull’A1: “Chi ha voglia di picchiarsi anziché di vedere lo spettacolo deve restare fuori. Questa roba qui non si può vedere, devono starsene a casa e se non ci stanno bisogna imporglielo”.

SPALLETTI: SARA’ UN MARADONA SOLD OUT

Il tecnico partenopeo ha una curiosità precisa per domani sera: “Vedere se la mia squadra saprà avere equilibrio e fare quelle giocate veloci importanti per mettere in difficoltà la quadratura difensiva della Juve, se riuscirà ad andare dietro la linea della Juve prendendola lì e non sulla trequarti dove loro ripartono. Sono curioso di questo perché abbiamo posto l’attenzione”. Sarà un Maradona sold out. In sessantamila spingeranno gli azzurri contro la Juventus. La promessa di Spalletti è una sola: “L’impegno, l’unica cosa che posso promettere da quando faccio questo lavoro. Due terzi della mia giornata, tutti i giorni, è di lavoro sulla partita. I tifosi meriterebbero tre terzi ma io devo dormire altrimenti il giorno dopo non riesco”.

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