Caso Maresca, Ermini: “Serve una nuova legge”

Dopo il caso di Catello Maresca, in aspettativa per motivi elettorali dopo aver partecipato alle elezioni comunali a Napoli e tornato in servizio alla Corte d’Appello di Campobasso, con la funzione di consigliere, “serve subito una nuova legge”.

Il Csm “deve rispettare la legge che c`è, ma la situazione presenta evidenti anomalie e rischia di opacizzare l`immagine della magistratura… cosa di cui non c`è veramente bisogno…”, sottolinea in un’intervista a Repubblica il vice presidente del Csm David Ermini. Quello di Maresca “non è certo il primo caso”, ricorda Ermini.

“Ce ne sono diverse in Italia di situazioni simili. Si è sempre parlato delle porte girevoli dal Parlamento agli uffici giudiziari, ma non si è mai affrontato il tema, ben più diffuso, dei giudici impegnati nella politica locale”. Forse perché non fanno notizia. “Evidentemente dev`essere così”, commenta Ermini. “Però la percezione che il cittadino ha dell`autonomia e dell`indipendenza del magistrato in un Comune può essere molto maggiore di quella che riguarda un parlamentare. Ma è chiaro che il legislatore deve intervenire sia a livello nazionale che locale”.

Il caso Maresca non si può comunque liquidare come ‘locale’. “Il Consiglio ha semplicemente applicato la legge in vigore, per la quale bisogna contemperare due diritti del magistrato, quello di rientrare nella propria funzione giudiziaria e quello di svolgere il proprio ruolo politico. Ma proprio su queste due esigenze deve intervenire il legislatore”, precisa Ermini.

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