Zaki è libero, dopo 22 mesi di prigionia lo studente è stato scarcerato

di Grazia Serra

Appena uscito, ha abbracciato la madre in una stretta via su cui affaccia il commissariato, fra transenne della polizia del traffico e un camion con rimorchio. “Tutto bene”: sono state le sue prime parole, parlando in italiano.

“Un abbraccio che vale più di tante parole. Bentornato Patrick!”. Lo scrive su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, postando una foto dell’abbraccio tra Zaki e la sorella all’uscita dal carcere.

“Voglio dire molte grazie agli italiani, a Bologna, all’Università, ai miei colleghi, a chiunque mi abbia sostenuto”, ha detto Zaki, parlando con l’ANSA, appena arrivato a casa della famiglia a Mansura dopo essere stato rilasciato.

“Aspettavamo di vedere quell’abbraccio da 22 mesi e quell’abbraccio arriva dall’Italia, da tutte le persone, tutti i gruppi e gli enti locali, l’università, i parlamentari che hanno fatto sì che quell’abbraccio arrivasse”. Così all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia commenta la notizia del rilascio di Zaki. “Un abbraccio – dice Noury – soprattutto ai mezzi di informazione che hanno tenuto alta l’attenzione per questi 22 mesi. Ora che abbiamo visto quell’abbraccio aspettiamo che questa libertà non sia provvisoria ma sia permanente. E con questo auspicio arriveremo al primo febbraio, udienza prossima”.

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