Brevi dall’Italia e dal mondo oggi 05.06.2021

Decreto Pa: portale unico entro estate, gara under30 per logo

 Il portale unico per il reclutamento della P.a. vedrà la luce entro l’estate con le prime funzionalità e poi andrà a regime, con il rilascio del sistema e la migrazione verso il cloud, entro il 2023.

 Lo spiega la Funzione pubblica, annunciando che entro il 15 luglio bandirà “un concorso di idee rivolto a studenti o professionisti di grafica, design e arti visive che non abbiano compiuto 30 anni di età” per la scelta del logo. Il portale sarà “il luogo dove si realizzerà l’incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico” e garantirà, si legge, “la massima digitalizzazione e la massima trasparenza di ogni selezione”.

 Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per il reclutamento nella Pa, con le assunzioni legate al Recovery plan e procedure semplificate per i concorsi.

“Veniamo da 12 anni di blocco da turn over, il turn over ora riprenderà al 110% e in alcuni settori anche di più, come nella sanità. ‘Si potrà ri-iniziare con la contrattazione della secondo livello, per cui se si fa un’operazione di efficienza”.

Lo ha detto il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in conferenza stampa. “Abbiamo messo durante il lockdown in lavoro da remoto la quasi totalità, tranne la sanità e l’assistenza, ci siamo inventati il cosiddetto smart working, nel primo periodo di lockdown duro. Una volta superata quella fase abbiamo regolato lo smart working 50% e 50%. Uno o due mesi fa, con il piano di vaccinazione, il tetto del 50% è stato superato. Ho cancellato questo obbligo, che ora non c’è più, se non l’organizzazione dei singoli uffici decisa dai dirigenti, ma garantendo la soddisfazione dei cittadini”.

“Abbiamo approvato il decreto per il capitale umano della Pa, come rafforzare i tecnici, i funzionari, i dirigenti, gli ingegneri, i burocrati che dovranno attuare il piano nazionale di ripresa e resilienza”, afferma il ministro sottolineando che si tratta di “una ventata di modernità, di novità di rafforzamento della nostra pubblica amministrazione”.

E’ di 20 articoli la bozza del decreto per il reclutamento nella P.a. delle figure necessarie all’attuazione del Recovery.

Le norme vanno dai contratti di apprendistato per la formazione dei giovani diplomati alle modalità per l’assunzione a tempo di tecnici e figure specializzate che andranno sia nelle strutture della governance nel piano sia a supporto degli enti locali. Previste le assunzioni per l’ufficio del processo e fasce di premialità per i dipendenti pubblici.

Cinquecento persone verranno assunte a tempo determinato con concorso rapido, con un solo orale, per coordinare, attuare e controllare il Pnrr: 80 di loro andranno alla Ragioneria e per “motivate esigenze” altri 300 potranno essere assunti per la governance del Recovery plan, portando il totale a 800. Lo prevede la bozza del dl per il reclutamento nella Pa. In totale arrivano oltre 24mila assunzioni a termine, da qui al 2026: 1000 a supporto degli enti locali “nella gestione delle procedure complesse”; 268 alla transizione digitale; 67 all’Agid; 16.500 all’ufficio del processo e 5.410 unità di personale amministrativo alla giustizia.

I contratti a termine o di collaborazione per il Recovery Plan potranno essere chiusi in anticipo se non saranno raggiunti ogni anno gli obiettivi assegnati per la realizzazione del piano: lo prevede sempre la bozza del decreto per il reclutamento nella P.a. che introduce una apposita clausola “che ne consente la risoluzione unilaterale”. I contratti potranno durare anche oltre “trentasei mesi” ma comunque non oltre il 2026 e indicheranno “gli obiettivi progettuali che devono essere raggiunti per la conferma dei contratti di lavoro e per il loro eventuale rinnovo”.

Al di fuori delle assunzioni già previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, le amministrazioni pubbliche possono porre a carico del Pnrr esclusivamente le spese per assunzioni di personale specificamente destinato a realizzare i progetti di cui sono titolari, nei limiti degli importi previsti dalle voci di costo del progetto, prevede la bozza di dl per il reclutamento nella Pa. Queste assunzioni, così come le consulenze esterne, sono sottoposte a verifica da amministrazione centrale e Ragioneria. Se la verifica dà esito negativo le assunzioni possono essere fatte a carico delle amministrazioni, non con i fondi Ue.

 

Assegno unico per le famiglie: i requisiti per ottenerlo 

 Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori.

Nelle more dell’attuazione della legge di delega relativa all’assegno unico familiare, il decreto-legge introduce misure immediatamente efficaci, di durata temporanea, volte a sostenere la genitorialità. Al contempo, si potenziano i vigenti assegni per il nucleo familiare. Il testo, tra l’altro, introduce, a decorrere dal 1 luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, un assegno temporaneo (“assegno ponte”) destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto ai vigenti assegni per il nucleo familiare.

L’assegno ponte

L’assegno “ponte” spetta ai soli nuclei che non possiedono i requisiti per accedere agli assegni al nucleo familiare già in vigore; questi ultimi, invece, continueranno ad essere corrisposti alle famiglie di lavoratori dipendenti e assimilati.

Per accedere all’assegno “ponte”, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un ISEE inferiore a 50.000 euro annui.

Inoltre, il richiedente deve rispettare uno dei seguenti requisiti:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare titolare del diritto di soggiorno;
  • essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea, in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • essere domiciliato o residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età;
  • essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’assegno viene corrisposto per ciascun figlio minore in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica della famiglia attestata dall’ISEE; in particolare, gli importi risultano decrescenti al crescere del livello dell’ISEE.

Per chi ha due o più figli

Se nel nucleo sono presenti più di due figli, l’importo unitario per ciascun figlio minore viene maggiorato del 30% e per ciascun figlio minore con disabilità, inoltre, gli importi sono maggiorati di 50 euro. Il beneficio medio riferibile alla misura per il periodo che va dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2021 è pari a 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio. Il beneficio spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa.

Per le domande presentate entro il 30 settembre 2021, sono corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio 2021. L’assegno “ponte” e’ compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dai Comuni.

A decorrere dal 1 luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare già in vigore sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari di almeno tre figli.

 

Per Locatelli è arrivata la svolta, “mai più autunno come quello del 2020”

 “Sono netto nel dire che, ovviamente continuando ad avere responsabilità e prudenza, il prossimo autunno non sarà come quello che abbiamo vissuto nel 2020”:  ad assicurarlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, in un’intervista a Repubblica.

“Ad oggi abbiamo il 40% della popolazione che ha avuto almeno una dose di vaccino e il 21% l’intero ciclo vaccinale”, ha sottolineato Locatelli per il quale è arrivata la “svolta”.

“Io sono sempre stato prudente, però ormai i dati sono consolidati nella direzione di una marcatissima riduzione di nuovi casi ed è quel che più conta, di forme gravi o fatali di Covid”.

Sulle riaperture “possiamo rivendicare, come sistema, che evidentemente il ‘rischio ragionato’ con il quale sono state progettate le riaperture non era così poco solido come qualcuno aveva ipotizzato”.

Tra i dati più significativi c’è “l’incidenza cumulativa ridottasi a 32 casi ogni 100mila abitanti per settimana, ma ce ne sono altri due meno evidenti ma importanti”, ha osservato il coordinatore del Cts: “Oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto in tutto 22 nuovi ingressi in terapia intensiva, giovedì 24. Nelle rianimazioni sono occupati dai malati di Covid 836 posti letto, ai primi di aprile eravamo a 3.700”.

“Da tutti i segnali che vengono dal Paese mi sembra ci sia la voglia di accedere prima possibile alla vaccinazione”, ha aggiunto, “poi ci sarà sempre uno zoccolo duro di persone riluttanti o esitanti, ma si tratta di un fenomeno molto più contenuto di quanto era nelle previsioni. Ciò non toglie che c’è un lavoro da portare a termine. Dobbiamo ancora concludere le coperture degli over 60 ma anche dei cinquantenni, vaccinati al 50%”.

Quanto al pericolo delle varianti, secondo Locatelli i vaccini quanto meno “le controllano”: “Tutte le evidenze che abbiamo dicono che i vaccini a disposizione comunque prevengono da forme gravi di malattia, qualunque sia la variante”.

 

Raggiunta quota 600 mila vaccinati in un giorno in Italia

 E’ stata raggiunta quota 600 mila vaccinazioni ieri in Italia: il dato, delle ore 6 di stamani, è stato fornito dal governo e presumibilmente nel corso della giornata subirà una ulteriore stabilizzazione. E’ la prima volta che si raggiunge un numero così alto di dosi somministrate: sono state per l’esattezza 598.510, di cui 444.639 prime dosi che hanno riguardato un totale di 24.331.702 persone, mentre sono 12.737.533 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale per un totale complessivo di 37.069.235 dosi somministrate.

Sul green pass europeo “è un continuo approfondimento, si discute di affinamenti, ma penso che ormai ci siamo, è questione di settimane, finalmente avremo regole comuni e semplicità, il problema per gli operatori e i turisti stessi è sapere come muoversi. La Francia dice ‘da noi se sono vaccinati vengono tutti’, ieri ho chiamato Speranza e gli ho detto che dobbiamo farlo anche noi”, ha spiegato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento. “La Grecia fa arrivare col tampone che dura 72 ore e noi 48, dobbiamo fare anche noi 72 ore, altrimenti siamo in difficoltà”. “Il green pass è la cosa più semplice del mondo: circoli tranquillamente se vaccinato, se hai fatto il tampone o sei guarito e hai anticorpi. Le regole sono queste, noi spingiamo perché partano da domani”. E’ “questione di settimane: il termine che si sono dati i paesi europei è 1 luglio per l’operatività. Per me dobbiamo applicare queste regole domani”. “Sono favorevole con buon senso alla seconda dose vaccinale per turisti stranieri che vengono in Italia o per italiani che si muovono per un periodo particolarmente lungo – ha detto il ministro –. Le Regioni, chi più chi meno, hanno raggiunto una copertura importante e quest’estate potremo avere dei margini per trattare queste eccezioni. Certo se diventa una regola diventa un caos”.

 

Garavaglia, faremo Superbonus alberghi, 1,8 mld da Recovery

“Una seconda cosa cui tengo particolarmente è la questione dell’efficientamento 110% delle strutture alberghiere: abbiamo messo questo miliardo e 800 milioni” nel Recovery Plan e “indipendentemente dalle scelte di bilancio nazionale lo facciamo, perché abbiamo la necessità di migliorare le strutture ricettive, non solo gli alberghi, anche b&b e agriturismo”. Così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento.

Sul green pass europeo “è un continuo approfondimento, si discute di affinamenti, ma penso che ormai ci siamo, è questione di settimane, finalmente avremo regole comuni e semplicità, il problema per gli operatori e i turisti stessi è sapere come muoversi – ha spiegato il ministro -. La Francia dice ‘da noi se sono vaccinati vengono tutti’, ieri ho chiamato Speranza e gli ho detto che dobbiamo farlo anche noi”.

“La Grecia fa arrivare col tampone che dura 72 ore e noi 48, dobbiamo fare anche noi 72 ore, altrimenti siamo in difficoltà”.

“Il green pass è la cosa più semplice del mondo: circoli tranquillamente se vaccinato, se hai fatto il tampone o sei guarito e hai anticorpi. Le regole sono queste, noi spingiamo perché partano da domani”. E’ “questione di settimane: il termine che si sono dati i paesi europei è 1 luglio per l’operatività. Per me dobbiamo applicare queste regole domani”.

“Sono favorevole con buon senso alla seconda dose vaccinale per turisti stranieri che vengono in Italia o per italiani che si muovono per un periodo particolarmente lungo. Le Regioni, chi più chi meno, hanno raggiunto una copertura importante e quest’estate potremo avere dei margini per trattare queste eccezioni. Certo se diventa una regola diventa un caos”.

 

G7 finanze, obiettivo tassa minima su imprese al 15%

 Cresce l’ottimismo fra i ministri delle Finanze europei sull’obiettivo di un primo accordo in sede G7 su una tassazione più equa nei confronti delle multinazionali, giganti del web in testa, a partire dall’adozione dell’impegno a un’aliquota globale minima del 15% sulla corporate tax, l’imposta sui profitti d’impresa. E’ quanto emerge dalla riunione ministeriale in corso da ieri e fino al primo pomeriggio a Londra a cui per l’Italia partecipa Daniele Franco e per l’Ue è presente Paolo Gentiloni.

Dopo l’appello lanciato ieri al riguardo sul Guardian da tre dei ministri invitati (d’Italia, Francia e Germania) assieme al collega della Spagna, sono arrivate le dichiarazioni fiduciose su un’intesa anche da parte del padrone di casa, Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere nel governo di Boris Johnson. In un’intervista rilasciata in queste ore alla Bbc, il titolare delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, ha addirittura evocato un accordo destinato a “cambiare il mondo”. Soprattutto laddove fosse poi adottato anche nella sede più estesa del G20 a presidenza italiana, di cui fanno parte fra gli altri pure Cina o Russia.

 

Fonti: AGI/ANSA

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