Coronavirus, aggiornamenti dall’Italia e dal mondo oggi 27.04.2020

di Francesco Caputi

 

Italia

MILANO, SALA: “LA RIAPERTURA DEI PARCHI HA FATTO UN PO’ ARRABBIARE NOI SINDACI”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in un video su Facebook, ha affermato che molti punti della fase 2 non sono ancora chiari. “Sulle mascherine – dice Sala – non si è chiarito come verranno distribuite e soprattutto non si è chiarito come e con che modalità e dove dovranno essere obbligatorie”. Ma ciò che secondo Sala ha fatto arrabbiare e preoccupare i sindaci è la riapertura dei parchi: “Questo è un tema che ha fatto un po’ arrabbiare noi sindaci perché di fatto ci si dice ‘apriteli e poi controllate che non ci siano assembramenti’. Non siamo nel famoso film Minority Report di Spielberg in cui prevedi prima i crimini, non è per niente semplice”

LOMBARDIA, FONTANA: “SERVONO INDICAZIONI PIÙ PRECISE”

Secondo il governatore della Lombardia Attilio Fontana, molte indicazioni fornite dal premier Giuseppe Conte non sono ancora molto chiare, per esempio le indicazioni riguardo all’uso della mascherina. “Bisogna cercare di capire se è necessaria o non è necessaria su tutto il trasporto pubblico”, ha detto Fontana. Il governatore della Lombardia ha inoltre affermato che “bisogna prevedere puntualmente anche la riapertura di tutte le altre attività produttive e commerciali e le modalità del lavoro in smartworking. Il tempo a disposizione è pochissimo. I cittadini non possono essere avvisati all’ultimo momento”.

SENATORE DI FORZA ITALIA: “DISCORSO DI CONTE AVVILENTE”

“Ascoltare l’ultimo discorso di Conte è stato avvilente. Da partito d’opposizione responsabile, finora Forza Italia ha evitato di fare polemiche, per il bene del Paese. Ma ora la misura è colma”. Lo afferma il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangiavolri. “Il presidente del Consiglio, anziché scioglierli ha aumentato i dubbi degli italiani.” – prosegue il senatore – Non ha offerto risposte ai lavoratori che aspettano di sapere cosa ne sarà del loro futuro; non ha dato certezze alle imprese, ai commercianti, alle partite Iva; non ha spiegato in che modo e con quali risorse l’economia nazionale potrà davvero ripartire”. “E’ stato uno spettacolo triste una messinscena non richiesta e che non possiamo tollerare. L’Italia ha bisogno di certezze, non di soliloqui inutili”, conclude.

BRUSAFERRO: “PROCEDERE UN PEZZO ALLA VOLTA. SE I CONTAGI RISALGONO, PRONTI A NUOVI STOP”

In un’intervista a la Repubblica, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha spiegato che nella fase 2 bisognerà “procedere un pezzo alla volta”. “Nella fase 2 – dice Brusaferro – bisogna agire secondo il criterio del ‘try and learn’: si fanno dei passetti avanti, si misurano gli effetti, si dà il via libera alle mIosse successive. Se si decidono troppe riaperture insieme e tornano ad esserci molti casi non si capisce dove si è sbagliato e bisogna richiudere tutto. Meglio procedere un pezzo alla volta, come un puzzle”. Tuttavia, spiega Brusaferro, il lockdown non è finito. Anzi, “se i contagi risalgono – spiega il presidente dell’Iss – siamo pronti a nuovi stop”. “In autunno inizierà una nuova stagione influenzale e circoleranno altri virus con sintomatologia simile. Il brutto tempo farà stare le persone in luoghi confinati, aumentando i rischi. Andrà intanto fatta una campagna di vaccinazione molto efficace contro influenza ed altre patologie, per evitare che questa malattia si confonda con quella da coronavirus”.

CEI ACCUSA IL GOVERNO: “COMPROMESSO L’ESERCIZIO DELLA LIBERTÀ DI CULTO”. COMITATO TECNICO SCIENTIFICO: “PER LE MESSE CRITICITÀ INELIMINABILI”

La Cei critica il governo per la fase 2, poiché essa non prevede la ripresa delle funzioni religiose. “I Vescovi italiani – si legge nella nota – non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”. “La Chiesa – prosegue la nota – ha accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative assunte per far fronte all’emergenza sanitaria”. “La Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale, dopo queste settimane di negoziato. Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia”, conclude la nota.

Il Comitato tecnico scientifico ha risposto che, per le messe, ci sono “criticità ineliminabili”. Quindi, è impossibile la riapertura delle funzioni religiose, le quali, spiega il Cts, vanificherebbero tutti gli sforzi di contenimento dei contagi da coronavirus.

PROTESTE DALLA COMUNITÀ LGBTQ+: “VINCOLO PARENTALE PER GLI SPOSTAMENTI CI RIPORTA ALL’800”

Critiche contro il nuovo decreto anche dalla comunità LGBTQ+ italiana. Secondo Fabrizio Marrazzo, portavoce dell’associazione Gay Center, “il vincolo parentale per gli spostamenti ci riporta all’800”. Le coppie omosessuali sulla carta non risultano infatti genitori di entrambi i figli, e “pertanto non sono parenti dei rispettivi zii e nonni dei propri figli”. “Molti della nostra comunità – spiega Marazzo – sono isolati dalle proprie famiglie e parenti, e hanno costruito le proprie vite su una rete di amicizie che ha spesso sostituito e compensato gli affetti mancati dei propri familiari”. Il nuovo decreto quindi escluderebbe “quella parte della società che non rientra nelle logiche di parentela ottocentesche”.

 

Estero

ONU: “RISCHIO CATASTROFE PER DIRITTI UMANI”

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ammonisce i Paesi a non violare lo stato di diritto durante l’emergenza coronavirus. “Data la natura eccezionale della crisi – ha detto Bachelet -, è chiaro che gli Stati hanno bisogno di ulteriori poteri per rispondervi. Tuttavia, se lo stato di diritto non è rispettato, l’emergenza sanitaria può diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti dannosi supereranno a lungo la pandemia stessa”. “I governi – prosegue – non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l’opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere”.

UE, L’ITALIA CHIEDE AIUTO AL FONDO DI SOLIDARIETÀ

L’Italia ha presentato richiesta al Fondo di solidarietà europeo per il sostegno. Lo annuncia un portavoce della Commissione UE.

SPAGNA: 331 MORTI IN 24 ORE

Torna a salire il numero di decessi in Spagna. Secondo il ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore si sono registrati 331 decessi. Nelle 24 precedenti se ne erano registrati 288. Sale così a 23.521 il numero totale delle vittime. Aumentano anche i casi di contagio, che salgono a 209.465. 100.875 i guariti in totale.

REGNO UNITO, BORIS JOHNSON: “INIZIO INVERSIONE DI TENDENZA”

Il Regno Unito “inizia a invertire la tendenza” nella lotta al coronavirus. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson nella sua prima apparizione pubblica dopo la sua convalescenza. Johnson ha detto che il coronavirus “è un aggressore inatteso e invisibile nel suo assalto fisico, come posso dirvi per esperienza personale” e che il Regno Unito ha “iniziato a metterlo al tappeto” grazie al rispetto del lockdown. Tuttavia, serve ancora prudenza, per evitare un secondo picco che sarebbe “un disastro economico”.

ISRAELE: 15.466 CASI

Sale a 15.466 il numero di casi di coronavirus in Israele. 202 i decessi. Lo rende noto il ministero della Sanità. Fra i ricoverati in ospedale, 129 sono in condizioni gravi e 96 sono in rianimazione. 6.796 i guariti.

TUNISIA: 949 CONTAGI

In Tunisia, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 10 nuovi casi di coronavirus, per un totale di 949. 38 i decessi ufficiali, 216 i guariti. 20 i pazienti in rianimazione. Lo rende noto il ministero della Sanità di Tunisi.

STATI UNITI: SCENDE IL NUMERO DI DECESSI, 1.330

Negli Stati Uniti, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 1.330 decessi, rispetto ai 2.494 del giorno precedente. Secondo la Johns Hopkins University, il numero totale di morti sfiora i 55mila, mentre quello dei contagi i 965mila.

CINA: A PECHINO E A SHANGHAI SI TORNA A SCUOLA

A Pechino e a Shanghai, gli studenti dell’ultimo anno di medie e superiori sono ritornati a scuola. A Pechino, gli studenti hanno dovuto mostrare il codice verde sull’app che aggiorna il rischio di infezione personale ed è stata loro misurata la temperatura corporea all’ingresso degli edifici. In altre parti della Cina, le lezioni stanno seguendo un piano scaglionato.

Nella municipalità di Chongqing (30 milioni di abitanti), i college e le università riapriranno l’11 maggio. La riapertura riguarderà prima di tutto l’ultimo anno di college e scuole mediche o legate alla medicina.

Lascia un commento