Siria, uccisi 33 soldati turchi. Erdogan: non fermeremo più i migranti verso l’Europa

di Francesco Caputi


33 militari turchi sono stati uccisi dai bombardamenti dell’aeronautica siriana.
Erdogan ordina alla guardia costiera e all’esercito di non bloccare più i migranti che cercano di raggiungere l’Europa

Sono almeno 33 i soldati turchi uccisi durante un bombardamento dell’aviazione siriana nella provincia di Idlib. L’esercito turco ha risposto con bombardamenti di artiglieria “su tutte le postazioni” del regime di Damasco nell’area. Gli obiettivi attaccati, secondo il quotidiano turco “Daily Sabah“, sarebbero le province di Aleppo, Hama e Latakia.

L’attacco siriano sarebbe nato dalla decisione dell’esercito di Assad di riprendere l’area di Idlib, occupata dai Turchi e dai ribelli siriani loro alleati. La regione era stata occupata dalla Turchia a novembre, dopo l’operazione “Fonte di pace”, durante la quale le truppe di Ankara avevano attaccato i territori curdi scendendo da nord. La Turchia vorrebbe mantenere il cessate-il-fuoco stabilito con la Russia, ma Mosca sostiene l’offensiva siriana contro le truppe ribelli, fra cui sono presenti gruppi jihadisti appoggiati dalla Turchia.

IL RICATTO ALL’EUROPA

Erdogan, che ha accusato l’Europa di aver abbandonato la Turchia durante queste operazioni, ha ordinato alla guardia costiera e all’esercito di non fermare più i profughi siriani che proveranno ad attraversare l’Anatolia per raggiungere l’Europa. Una rottura, dunque, dell’accordo UE-Turchia del 2016 per fermare l’arrivo dei migranti sulle coste greche, e un ricatto all’Europa, oramai ostaggio di Erdogan, per spingerla ad intervenire al fianco di Ankara.

NATO: TURCHIA RINUNCI AD ANTIMISSILI RUSSI

Il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha telefonato al segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, per chiedere il sostegno degli alleati NATO. L’ambasciatrice USA alla NATO ha dichiarato che “la Turchia dovrebbe apprendere qualcosa dai recenti scontri con la Russia in Siria”, in riferimento ai precedenti tentativi di collaborazione con la Russia da parte di Ankara e all’acquisto del sistema antimissile russo S-300. “Io spero davvero che il presidente turco sappia capire chi è un alleato affidabile e chi invece non lo è”, ha concluso l’ambasciatrice Kay Bailey Hutchison.

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