Stop ai cortei pro-Palestina nel Giorno della Memoria

“È una decisione che aumenta la rabbia”. Così Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi, ha commentato la richiesta delle questure di rinviare le manifestazioni pro-Palestina. Secondo la nuova ordinanza del Viminale, infatti, cortei filo-palestinesi nel Giorno della Memoria “potrebbero determinare, anche in relazione all’attuale contesto conflittuale internazionale, il sorgere di tensioni”.

I Giovani palestinesi hanno annunciato che non rispetteranno l’ordinanza: “La repressione non ci fermerà”. “Scendiamo in piazza contro i divieti perché abbiamo memoria”, hanno detto.

Contro il divieto di tenere cortei pro-Palestina anche la Rete per Palestina a Napoli, che alle 11:00 terrà un sit-in in Piazza San Domenico. “Sfidiamo i divieti di Piantedosi” per “urlare mai più al genocidio di un popolo” e “chiedere il cessate il fuoco”.

Non tutte le associazioni filo-palestinesi tuttavia manifesteranno oggi: l’Associazione dei palestinesi d’Italia ha annunciato lo spostamento del loro corteo a domenica. “Comunichiamo lo spostamento nel rispetto dell’ordinanza stabilita dalle autorità italiane”, hanno scritto su Instagram.

Segue con attenzione la vicenda il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ci preoccupa abbastanza in questo momento, al di là del merito della manifestazione. Perché, in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare”. E invita al “buon senso” il ministro Piantedosi, un buonsenso che, ha detto Piantedosi, “in molti casi proprio gli organizzatori hanno mostrato posticipando volontariamente i cortei, quindi non vedo perché questa ragionevolezza non debba estendersi a tutti”.

Roma, preoccupazioni per la presenza di estremisti ai cortei

È alta la preoccupazione delle Forze dell’Ordine per la presenza di estremisti della sinistra radicale romana nei cortei pro-Palestina a Roma. È infatti sicuro che scenderanno in piazza a sostegno della Palestina movimenti anarchici, collettivi universitari e studenteschi, frange estremiste delle curve da stadio e ambientalisti.

A Roma già ieri infatti si erano verificati momenti di tensione con alcuni attivisti filo-palestinesi che avevano tentato di imbrattare di rosso una bandiera israeliana durante un sit-in davanti alla Farnesina. La polizia tuttavia ha impedito che potessero farlo. Al presidio avrebbe dovuto partecipare anche Gabriele Rubini (chef Rubio), il quale è stato però fermato per un controllo lungo il suo tragitto dalla polizia, che ha trovato nella sua auto una tanica contenente 5 litri di sangue animale. Chef Rubio ha tuttavia affermato, una volta portato in questura, che si trattava di sangue di origine bovina per usi culinari.

 

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