Castellammare di Stabia, aggressione nell’ospedale San Leonardo. De Luca: “Il ministero degli Interni garantisca la sicurezza”

“L’ultima vicenda di violenza a danno del personale sanitario dei nostri ospedali, che ha interessato per ultimo il San Leonardo di Castellammare, ripropone con urgenza il tema della sicurezza e della tutela per il nostro personale sanitario”. A dirlo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, riguardo alla vicenda dell’aggressione ai danni di un’infermiera, la quale era stata sbattuta per terra e colpita con ferocia dopo aver chiesto ai parenti di un paziente di allontanarsi e spostarsi nella sala d’attesa. La donna ha subito la frattura dell’incisivo superiore destro mediale, l’infrazione delle ossa nasali, una ferita lacero contusa al labbro superiore, suturata con un punto riassorbibile, una vistosa tumefazione al lato destro del volto, una lombalgia post traumatica e un severo stato di agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni.

“Facendo seguito alle innumerevoli richieste già avanzate negli anni passati al Ministero degli Interni; – ha proseguito il presidente della Regione Campania – ricordando per ultimo quanto richiesto di recente per un episodio di violenza verificatosi nell’ospedale di Giugliano, e che è dovere delle forze dell’ordine del Ministero dell’Interno contrastare la violenza e garantire la sicurezza dei cittadini e specificamente degli operatori sanitari negli ospedali come a bordo delle ambulanze del 118, rinnovo al Ministero dell’Interno la richiesta di istituire presidi di polizia per lo meno in tutte le strutture nelle quali si sono registrati episodi di aggressione e di violenza. E questa volta mi auguro ci siano risposte concrete e tempi certi di decisione a garanzia del nostro personale.
In assenza di decisioni efficaci e tempestive, come purtroppo abbiamo verificato per il passato, non escludiamo decisioni drastiche sull’attività dei presidi dove non sia garantita la sicurezza del nostro personale”.

“Per quanto riguarda i Pronto soccorso, e tante strutture ospedaliere nelle quali ormai si fa a fatica a garantire i turni di lavoro per la drammatica carenza di personale, anche a fronte di ripetuti concorsi andati deserti, comunicheremo nelle prossime ore le richieste ultimative che rivolgiamo al Governo per impedire il crollo delle attività sanitarie pubbliche conseguenti alle mancate decisioni di diretta responsabilità dell’attuale Governo, come di quelli precedenti”.

Ordine professioni sanitarie: “Bisogna dare una risposta dura”

Inasprimento delle pene, presenza stabile di agenti di polizia negli ospedali e maggiori tutele per le vittime. È quanto chiedono Franco Ascolese e Giuseppina Della Corte, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine delle 18 professioni sanitarie dei tecnici di radiologia medica e delle professioni tecniche, della riabilitazione e prevenzione di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.

 “Dopo l’ennesimo odioso, vile e inaccettabile occorso alla collega dell’ospedale di Castellammare bisogna fermarsi – hanno detto – andare oltre i proclami, la solidarietà e le parole per mettere attorno a un tavolo operatori e forze dell’Ordine e fornire alla politica una richiesta precisa e immediata.

Non è più tollerabile questa continua esclalation e bisogna dare una risposta dura, immediata e concreta per consentire a tutti gli operatori sanitari di lavorare tranquilli e in sicurezza.

Ulteriori dilazioni farebbero franare un servizio salvavita come quello dei pronto soccorso già oggi messo a rischio da carenze di risorse e personale”.

Uil e Uil Fpl: “Non bastano più le denunce, necessari presidi di polizia”

Dura anche la reazione dei sindacati. “Ennesima, grave, aggressione all’ospedale di Castellammare di Stabia dopo pochi giorni quella dell’ospedale San Paolo a Napoli”, hanno detto Giovanni Sgambati e Nicola Di Donna, segretari generali campani.

Non sono “più sufficienti le denunce fatte in questi mesi. E’ necessario intervenire con presidi di forze di polizia perchè quando sono presenti attenuano di molto le aggressioni. Ma va anche presa una decisione da un punto di vista parlamentare per inasprire le pene per le aggressioni agli operatori sanitari. Medici e infermieri sono stufi. Dopo questi anni di Covid la ripresa di questa escalation di violenze è assolutamente insopportabile”.

“C’è la necessità di coprire i troppi vuoti di organico. Anche questo aspetto determina un allungamento dei tempi nel ricorso alle prestazioni sanitarie e accresce la tensione”, hanno concluso.

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