Giornata contro la violenza sulle donne, “Non una di meno” manifesta a Roma

Sono migliaia le persone riunite al Circo Massimo, da cui partirà il corteo femminista organizzato da “Non una di meno”. “Giulia siamo noi”, si legge su alcuni cartelli presenti alla manifestazione. “Ci vogliamo vive. Contro il patriarcato”, una delle varie frasi pronunciate dalle manifestanti. Al corteo alcuni manifestanti sventolano anche bandiere palestinesi.

Il corteo terminerà a piazza San Giovanni. Oltre alle femministe di “Non una di meno”, prenderanno la parola anche donne donne iraniane, palestinesi e curde.

Saranno presenti alla manifestazione anche il segretario della Cgil Maurizio Landini e il sindaco Roberto Gualtieri.

Critiche dalle associazioni ebraiche a Non una di meno: “Tace sugli stupri di Hamas”

Sono giunte tuttavia alcune critiche alla posizione filo-palestinese di “Non una di meno” sulla guerra a Gaza dalle associazioni ebraiche, le quali accusano “Non una di meno” di tacere sulle violenze di Hamas. Dure le critiche della giurista Tamar Pitch, figura di riferimento del femminismo italiano: “Trovo inaccettabile l’ultima parte del comunicato con cui questa manifestazione è stata indetta, dove si dice che ‘siamo al fianco del popolo palestinese. Non ci sono margini di ambiguità in questa storia di colonialismo, razzismo e violenza tesa a cancellare il territorio palestinese (sic) e, soprattutto, il suo popolo’ ”, ha scritto la giurista su Facebook. “Al di là della palese ignoranza di una storia complessa e tragica, non si dice una parola che sia una sul massacro commesso da Hamas su israeliane e israeliani, nonché sugli stupri e le violenze sulle donne commessi durante questo massacro. Perché, immagino, tutto questo è giustificato dall’esistenza di uno Stato coloniale, razzista, genocida…”. “Mi telefona un’amica italo-israeliana, mi racconta che sua nipote, femminista, di sinistra, in prima fila per la pace e i diritti dei e delle palestinesi, ha cercato di contattare molte organizzazioni femministe italiane, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Mi sono stufata di fare l’ebrea buona: io con questa ‘sinistra’ e questo ‘femminismo’ non voglio più avere a che fare”, scrive ancora Tamar Pitch.

Dello stesso parere Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma. “C’è tutto un mondo che a parole si schiera e si mobilita a favore dei diritti civili, ma tace e volge lo sguardo dall’altra parte rispetto a stupri e torture, già ampiamente documentati, sulle donne ebree aggredite, massacrate ed esposte pubblicamente dai terroristi di Hamas – ha detto Fadlun – Un silenzio complice e assordante”. “A nome di tutta la Comunità ebraica di Roma, unisco la mia voce a quanti nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne dicono un No alto e forte a qualsiasi forma di prevaricazione, abuso, persecuzione o, peggio, violenza e omicidio di genere”.

Critiche anche da Gloria Arbib, consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: “Alcune associazioni femministe organizzano manifestazioni in tutta Italia contro i femminicidi, in cui solidarizzano con il popolo di Gaza senza neanche una parola per le donne israeliane vittime di Hamas. Eppure la loro missione dovrebbe essere la difesa delle donne, nessuna esclusa”, ha detto.

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