Vittorio Pisani è stato nominato nuovo capo della Polizia. Il super poliziotto che con le sue operazioni anti camorra, ha catturato i super latitanti piu pericolosi d’italia che si nascondevano nel territorio campano, con una lung esperienza nello SCO, ha finalmente ottenuto u riconoscimento che meritava da tempo, essendo finito ingiustamente sotto inchiesta inun processo a cui ha partecipato sempre a testa alta e da cui ne è usvito assolto con formula piena. È nato a Catanzaro il 22 maggio del 1967, è laureato in Giurisprudenza ed è stato premiato come miglior allievo vice commissario. Inizia la sua carriera alla squadra Mobile di Napoli, dove diventa il capo e si occupa di importanti indagini sul crimine organizzato, catturando, tra gli altri, i capi dei casalesi Michele Zagaria e Antonio Iovine.
Nel 2013, Pisani è stato assolto da accuse di abuso di ufficio, falso, rivelazione di segreto e favoreggiamento.
La nomina di Pisani è stata accolta senza scossoni, ottenendo la piena fiducia del titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, e i complimenti della premier Giorgia Meloni. Pisani succede a Lamberto Giannini, che diventerà prefetto di Roma.
Un processo ingiusto che frena la sua carriera, Dieci anni dopo la vittora di Vittorio
Un’inchiesta all’improvviso con testimoni poco affidabili e per nulla attendibili. Inizia il calvario per un uomo tutto d’un pezzo, un uomo dello Stato che ha sempre operato per la legalità e con coraggio contro la criminalità organizzata.
Quella vicenda giudiziaria, portata avanti dai PM Sergio Amato e Enrica Parascandolo, aveva frenato l’ascesa dell’investigatore. Ma dieci anni dopo Pisani sale sulla sedia più alta del Dipartimento per la pubblica sicurezza. Prende il posto di Lamberto Giannini, che sconta anche il ‘peccato originale’ di essere legato al suo predecessore Franco Gabrielli, inviso a parte della maggioranza di centrodestra, dalla Lega al sottosegretario Alfredo Mantovano. Il nuovo capo della Polizia ha, inoltre, la piena fiducia del titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, che ha portato la nomina in Consiglio dei ministri. E, contrariamente a quanto avvenuto per il vertice della Guardia di finanza, il nome è passato senza scossoni.
La premier Giorgia Meloni ha elogiato “due servitori dello Stato di grande competenza ed esperienza che contribuiranno a rafforzare la sicurezza dei cittadini e la difesa delle istituzioni”.
Con Pisani i ‘mobilieri’ tornano a guidare la Polizia, dopo Giannini e Gabrielli, entrambi provenienti dalla Digos.
Calabrese come un altro suo celebre predecessore, Gianni De Gennaro, il nuovo capo è nato a Catanzaro il 22 maggio di 56 anni fa. Il padre era un agente della Stradale. Si diploma presso l’Istituto superiore di Polizia e nel 1987 riceve il premio ‘Luigi Calabresi’ quale miglior allievo vice commissario.
Si laurea in Giurisprudenza e va subito alla squadra Mobile di Napoli, dove passa gli anni ’90 fino a diventarne il capo. Al suo attivo la cattura di boss di camorra come i casalesi Michele Zagaria e Antonio Iovine: le storie di quelle indagini saranno raccontate nella fiction Rai ‘Sotto copertura’. Nelle sue investigazioni si serve di una rete importante di confidenti.
Testimoni non attendibili lo fecero rinviare a giudizio con divieto di dimora. Condannati dopo 2 anni per calunnia
“Sono l’arma in più”, spiegava. Sul tema ha anche scritto un libro nel 2007: “Informatori, notizie confidenziali e segreto di polizia”. I confidenti sono però anche un’arma a doppio taglio, con la quale ci si può sporcare le mani. Salvatore Russo, da lui reclutato, diventato collaboratore di giustizia, lo indica come favoreggiatore dei fratelli Iorio, imprenditori della ristorazione, riciclatori di denaro della camorra. Nel 2011 Pisani viene rinviato a giudizio dalla Dda di Napoli e subisce l’onta del divieto di dimora nel capoluogo campano. In quell’occasione, l’allora ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, lo chiama per assicurargli “stima e fiducia”.
Due anni dopo l’assoluzione; in seguito Lo Russo viene condannato per calunnia.
Fu contro la scorta a Saviano
Nel suo lungo periodo napoletano Pisani dà anche parere negativo sulla scorta da assegnare a Roberto Saviano. “A noi della Mobile – raccontò in un’intervista – fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sull’assegnazione della scorta”. Nonostante il parere la tutela allo scrittore venne poi assegnata.
Gli encomi
La carriera di Pisani è costellata di encomi per le operazioni di polizia contro la criminalità organizzata. Dal 1999 approda allo Sco di Roma, ma nel 2004 torna a Napoli fino alla disavventura giudiziaria. Passata la tempesta torna a scalare le posizioni: nel 2014 diventa direttore del Servizio immigrazione; dal 2019 è vicedirettore dell’Aisi.
Pisani succede a Giannini
A far posto a Pisani è Lamberto Giannini, cui viene assegnata la prefettura di Roma. Un evidente ‘downgrade’, nonostante il Giubileo del 2025 da gestire. Lui mostra comunque lo spirito del servitore di Stato. “Amarezza? No”, assicura non negandosi ai cronisti. “Adesso guardo alla nuova sfida che mi attende nella mia città, che conosco molto bene, so quanto impegno ci vuole, ho già preso contatto con il sindaco. C’è – aggiunge – il grandissimo orgoglio di aver guidato la polizia, dopo un lungo percorso iniziato come agente ausiliario, è una pagina indelebile della mia vita
Anche noi del Quotidiano online Lasud e di Sud comunicazioni, con il Direttore Rossana Russo, facciamo tutte le nostre congratulazioni a Vittorio Pisani per il nuovo incarico strameritato
NELLA FOTO L’ARRESTO DEL BOSS ZAGARIA