Di Giada Russo
Sventolano le bandiere azzurre. La gran festa s’avvicina. Mentre Milano s’accende per il derby europeo con la doppia sfida tra Milan e Inter, il Napoli chiude ogni discorso sullo scudetto battendo a Torino la Juventus con un gol al 93’ di Giacomo Raspadori, inserito pochi minuti prima da Spalletti al posto di Kvaratskhelia. Il tricolore è dietro l’angolo: se nella prossima giornata i partenopei battono la Salernitana, e la Lazio (seconda a 17 punti di distacco) non va oltre al pareggio a San Siro con l’Inter, il Napoli raggiungerà lo scudetto anche matematicamente.
La partita
A sei giornate dalla fine del torneo, sarebbe un’impresa straordinaria. Un’impresa che sancirebbe in Italia il dominio della squadra di Spalletti. Un dominio cominciato praticamente dall’agosto scorso e mai messo in discussione in tutti questi mesi dagli inseguitori. Perfino la fresca ferita della caduta in Champions con il Milan non ha lasciato tracce. Nessuna crepa, nessun cedimento psicologico. Anche a Torino infatti i partenopei, in una sfida combattuta fino all’ultimo respiro, hanno sempre cercato la vittoria nonostante abbiano anche rischiato, a loro volta, di affondare. Nella ripresa, dopo un primo tempo equilibrato, la Juventus era passata in vantaggio al 38’ con Di Maria (entrato con Chiesa) abile nel concludere a rete una ripartenza bianconera. Una gioia, quella dello Stadium, spenta dall’arbitro Fabbri dopo un intervento del Var per una precedente scorrettezza di Milik su Lobotka. Anche a Vlahovic, dopo un assist di Chiesa giudicato oltre la linea di fondo, era stato annullato un gol al 45’.