Palestra di boxe per giovani a rischio a Napoli costretta a chiudere

Il sindaco di Napoli riceve una prospettiva cupa da Lino Silvestri, titolare della palestra Napoliboxe che rischia di essere sgomberata per morosità di fitti contestata dal Comune, proprietario dei locali.

“Qui senza di noi solo armi e droga”, afferma Silvestri, maestro di pugilato e figlio d’arte di Geppino Silvestri, un pioniere della boxe a Napoli che allenò campioni come Oliva e Cotena. “Ho sempre pagato quanto previsto dal contratto che siglammo più di 23 anni fa – si difende Silvestri – togliendo ragazzi dalla strada e respingendo anche le minacce dei clan di camorra a cui la presenza della palestra qui nel rione Montesanto ha sempre dato fastidio”.

Silvestri ha 50 ragazzi da educare allo sport, ma solo uno su dieci può permettersi la retta. Molti di loro sono minorenni “complicati”, alcuni dei quali diventano anche dei campioni. Tuttavia, oggi si trova assediato dalla polizia, municipale e vigili del fuoco in attesa dello sgombero. “Forse il sindaco crede che io abbia la palestra nella ricca via Chiaia o a Posillipo”, si rammarica Silvestri, “allora lo invito a scendere dal suo palazzo e venire qui in Vicoletto sottomonte ai Ventaglieri, vicolo di armi, droga e per ora di boxe che aiuta i ragazzi”.

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