Durante l’interrogatorio di garanzia, la sorella di Messina Denaro rimane in silenzio.

Il carcere Pagliarelli di Palermo ha ospitato l’interrogatorio di garanzia di Rosalia Messina Denaro, sorella di Matteo, che è stata arrestata venerdì scorso nella casa di famiglia di Castelvetrano con l’accusa di associazione mafiosa. L’interrogatorio è durato pochi minuti e l’indagata ha scelto di non rispondere, assistita dall’avvocato Daniele Bernardone.

Secondo i magistrati, Rosalia Messina Denaro è stata incaricata dal capomafia, catturato il 16 gennaio, di molteplici compiti, tra cui “paziente tessitrice” dei conflitti tra i parenti, “riservata veicolatrice delle decisioni del latitante” su questioni familiari, cassiera per ricevere, custodire e distribuire ingenti somme di denaro, e canale di smistamento dei pizzini tra il latitante e altri associati mafiosi.

Il gip di Palermo, Alfredo Montalto, ritiene che il fatto di appartenere a Cosa nostra sia sintomo di una personalità particolarmente pericolosa e tendente al crimine. Nel caso di Rosalia Messina Denaro, il fatto di essere stata la donna che ha gestito al più alto livello i rapporti con il capo mafia la rende evidente come nuova mente strategica dell’organizzazione dopo l’arresto del fratello.

Il gip ha anche sottolineato che i flussi di denaro gestiti da Rosalia Messina Denaro sono ancora tutti in circolazione o custoditi in luoghi sicuri, e che se lasciata in libertà potrebbe compiere altri delitti finalizzati al controllo economico del territorio o a reinvestimenti illeciti, o prosegua nell’attività criminale in Cosa nostra o per conto di Cosa nostra. Pertanto, il gip ha ribadito l’esigenza della misura cautelare per la sicurezza pubblica.

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