TV- Legends ci vediamo a Napoli, dibattito con Stefan Schwoch , Calaio’ e Silenzi . Puntata 5

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Stefan Schwoch ospite d’onore della quinta puntata di legends ci vediamo a Napoli, il programma prodotto da Nexting e ideato da Antonio Palmieri e Rossana Russo,  in onda tutti giovedì alle 21  su Napflix,  (canale 116 del telecomando) e Canale 8 (canale 14 del telecomando).

Condotto da Jolanda De Rienzo con Alessandro Renica, il programma ha visto ospiti come Legends, a commentare il calcio giocato,  con momenti di amarcord dei tempi d’oro di Maradona:   EMANUELE CALAIO’, RAFFAELE DI FUSCO. ALESSANDRO RENICA, ANDREA SILENZI,  STEFAN SCHWOCH

La copertima, anteprima del programma, con la conduzione di Rossana Russo, ha avuto come titolo: “Da Stefan a Schwach” con l’intervista esclusiva sulla vita dell’uomo-campione.

 

 

IL PROGRAMMA – IL COMMENTO SPORTIVO

 

DICHIARAZIONI/ ALESSANDRO RENICA

Fuori Berardi nel Sassuolo? Una bella notizia per il Napoli. A Milano ha fatto gol, con l’Atalanta è stato devastante. Berardi poteva dare fastidio a Mario Rui e infatti Olivera sarebbe stato più indicato per il passo. Ma non c’è, quindi è un problema in meno”, queste le parole di Alessandro Renica alla trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“Voglio sottolineare l’imprevedibilità di questa squadra. Questo Napoli può schierarsi a 4 o 5, come vuole, ma quando vuole fare gol lo fa, perché ha tante situazioni da sfruttare. Laurientè è un giocatore molto interessante e il Sassuolo viene da un bel momento. Se il Napoli gioca come ci ha abituato sarà una gara in discesa. Ma temo sarà un po’ duretta e speriamo che questo non influisca sulla Champions”, ha spiegato l’ex difensore azzurro a Legends – Ci vediamo a Napoli.

Renica ha parlato anche del prossimo avversario di Champions League degli azzurri, l’Eintracht Francoforte: “Il Napoli può soffrire l’aggressione degli appoggi dell’Eintracht, anche perché loro finalizzano con grande qualità. Ma credo che Spalletti abbia già trovato le contromisure. Magari, più del palleggio, potrebbe esserci la ricerca immediata verso Osimhen. L’Eintracht fa un pressing molto buono, se recupera palla in zone delicate possono fare anche gol. Ci saranno fasi della partita in cui si soffrirà. La Cremonese in Coppa Italia ha stupito perché sono andati a pressare alti. Poi il Napoli è ingiocabile perché ha tante soluzioni, di tutti i tipi. Però i tedeschi hanno un punto debole: subiscono tanti gol. Spesso i difensori guardano la palla e non gli avversari: se fanno così con il Napoli possono prendere l’imbarcata. Quando i difensori hanno i riferimenti sbagliati succedono disastri”.

 

 

DICHIARAZIONI / EMANUELE CALAIO’

“Io come Simeone? Sì, ha delle caratteristiche simili alle mie come il taglio sul palo, lui è un combattente, mi ci rivedo molto. Riserva di Cavani? Ero consapevole di essere il suo vice, lui era un top. Ero stato preso perché conoscevo la città e l’ambiente, si fidavano di me come attaccante di scorta, avevamo caratteristiche diverse. Salernitana? Quello che è successo con Nicola sembrava una barzelletta: è andato via e poi è tornato, ora è andato via di nuovo. Chiaro che vedendo le cose in chiave salvezza tutto si è riaperto, la Salernitana deve stare attenta. Magari il cambio di allenatore ti dà qualcosa in più. Turnover? Spalletti ne ha fatto pochissimo. Penso che la sua idea sia quella di mettere più fieno in cascina e fare punti. Magari può giocare solo Elmas, che ormai per Spalletti è un pupillo”, queste le considerazioni di Emanuele Calaiò durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

Calaiò ha parlato anche del prossimo impegno europeo degli azzurri: “Eintracht? Meglio incontrare squadre più blasonate che queste mine vaganti. Magari in casa andranno a prendere alto il Napoli ma l’allenatore saprà che Osimhen ci sguazza nella profondità. Non sarà facile impostare il pressing, il Napoli ne esce benissimo, Lobotka la palla non la perde praticamente mai. Il mio gol più bello in azzurro? Quello contro il Lecce è stato il più emozionante, anche per la coreografica ‘Ti amo’, c’erano 60.000 spettatori e passa. Appena ho visto la palla entrare non ho capito più niente. Vincemmo 1-0 e poi vivemmo quella bellissima giornata a Genova che ci regalò la promozione in

 

 

 

 

DICHIARAZIONI / STEFAN SCHWOCH

“Io come Raspadori? Le caratteristiche sono quelle, magari io ero più punta centrale. Ma lui vede molto bene la porta, ha velocità. Il Napoli ha una sua identità di gioco e la esprime a pieno, forse solo a Milano contro il Milan ha giocato sottotono e ha vinto lo stesso. Contro il Sassuolo bisogna stare attenti al piazzamento di Bajrami: manda in porta gli avversari e può aggirare Lobotka. Magari uscirà un centrale difensivo su di lui. L’unico errore che può fare il Napoli è pensare alla Champions League, queste le parole proferite da Stefan Schwoch durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

Schwoch rivela poi un retroscena di mercato: Quando il Napoli era in C1 e io ero a Vicenza il Napoli mi chiese di tornare. Io dissi di sì per gennaio e avevo anche già firmato, poi però mi separai da mia moglie e non me la sentivo di lasciare i figli a casa. Chiamai Marino, gli dissi che avevo firmato ma che potevo non avere la testa giusta per giocare. Quindi rinunciai e gli dissi di prendere Calaiò. L’avevo avuto già come mio compagno di squadra, dissi a Marino di andare a prendere lui. Il Napoli ha corso un rischio contro la Cremonese in Coppa Italia ed è uscito fuori. Il turnover però ci stava: se non lo fai in quel caso, quando lo fai? Però è anche vero che anche con giocatori diversi la partita andava portata a casa. Forse lì magari un po’ di testa il Napoli ha peccato ma il Napoli questo Scudetto non lo può perdere mai, lo vincerà al 100%. Il Napoli attacca sempre con 5 o 6 uomini, a volte addirittura 8. Larghi vanno gli esterni e le punte si stringono. Kvaratskhelia porta sempre superiorità numerica, la forza però la fa la sicurezza acquisita in tutti i reparti. Il Napoli sa che ora è temuto e tanto merito ce l’ha l’allenatore. Spalletti non si è mai lamentato dal primo giorno, anche quando sono andati via giocatori forti. Non ha mai dato scusanti ai calciatori. Sfido chiunque a pensare che Kim e Kvaratskhelia fossero più forti di chi era andato via”.

Infine, l’ex attaccante azzurro ha parlato anche dell’Eintracht: “Kolo Muani? Piace a tante squadre. L’Eintracht aggredisce molto in avanti, anche se lasciare tanti spazi alle spalle può diventare pericoloso perché Osimhen e Kvaratskhelia vanno a prendere ogni pallone. Le squadre di una volta difendevano in maniera diversa. Spesso ora i difensori non sentono l’uomo, basta guardare Osimhen quanti gol ha fatto staccandosi dalla marcatura. Uno che invece è bravo a fare palla-uomo ce l’ha proprio il Napoli ed è capitano Di Lorenzo, bravissimo, anche perché lui nasce da centrale difensivo. Il mio gol più bello in azzurro? Quello che ci ha portato in Serie A, segnata a Pistoia. Più per importanza in realtà che per bellezza ma fu comunque un bel gol

 

 

DICHIARAZIONI /  RAFFAELE DI FUSCO

Inizia un periodo in cui le partite si faranno sentire, ci sarebbe stato bisogno anche di Raspadori per avere più cambi.Sassuolo? Occhio a Frattesi, insieme a Berardi fa danni in attacco. Ma il fatto che quest’ultimo non ci sia è un bene per il Napoli. L’unica cosa che per fortuna non è cambiata in questi anni sono i tifosi: erano il 12° uomo prima e lo sono anche adesso, queste le parole di Raffaele Di Fusco alla trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“Contro la Cremonese in fase difensiva il Napoli ha presentato un 4-1-4-1, con Lobotka tra le linee. Di fatto è come se il Napoli si fosse quasi preparato per la partita con il Sassuolo, con Bajrami tra le linee. Il Napoli sta guardando i dettagli al minimo rispetto all’anno scorso, anche con squadre sulla carta minori. In questo caso la partita è stata adattata anche a una piccola come la Cremonese. Rispetto alla gara contro lo Spezia il Napoli contro la Cremonese è stato addirittura troppo frenetico. La mentalità di Spalletti la si vede da Kvaratskhelia che va a prendere la palla che sta per andare in corner e fa gol, mentre Kean della Juventus va a prendersi il calcio d’angolo”, ha affermato Di Fusco durante Legends – Ci vediamo a Napoli.

Un occhio anche ai prossimi avversari europei: “L’Eintracht è 6° in classifica in Bundesliga ma ha degli attaccanti che fanno giocare bene anche i centrocampisti, si muovono molto. Hanno perso l’ultima in campionato ma prima hanno pareggiato anche con il Bayern Monaco. Sarà una partita tosta come lo sono state altre. Loro schierano la difesa a 3, bisogna sperare che diventi a 5: vorrà dire che il Napoli li avrà costretti a giocare nella loro metà campo”.

 

 

 

 

DICHIARAZIONI / ANDREA SILENZI

“Io come Osimhen? Accostamento un po’ improbabile, io avevo altre caratteristiche e forse anche meno delle sue. Osimhen è un attaccante completo, io supplivo a certe cose con la lotta e la voglia. Sassuolo? Società oculata. Berardi ha esperienza, di fatto è una bandiera. Non averlo in campo è un vantaggio per il Napoli”, queste le parole di Andrea Silenzi allatrasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“Laurientè è il giocatore più pericoloso del Sassuolo, può mettere in difficoltà gli azzurri. Il Napoli in questo momento è diventata la squadra con mentalità vincente e che gioca a memoria, già partono prima della partita per andare a fare risultato”, ha spiegato Silenzi.

L’ex giocatore azzurro ha parlato anche del suo periodo in maglia partenopea: “Io arrivai a Napoli per sostituire Carnevale, fui pagato 7 miliardi. Venivo da una piccola squadra come la Reggiana, poi mi sono ritrovato con dei mostri sacri. Mi sono trovato bene a livello umano e mi sono divertito. Ognuno metteva qualcosa e alla fine veniva fuori il gruppo. Poi le pressioni che avevi le stemperavi proprio con il gruppo. Supercoppa contro la Juventus? Segnai 2 gol io, 2 Careca di cui uno su assist mio e uno di Crippa. Mi reputo un giocatore fortunato perché ho giocato 3-4 finali importanti e sono stato determinante. Mi ricordano per quello, perché a Napoli in realtà fuori dallo spogliatoio ci furono tanti problemi, la stagione non andò come speravamo. Però sono stato fortunato perché sono ricordato. Maradona?Di lui ho tanti ricordi anche se siamo stati compagni per poco tempo. Come uomo c’è poco da dire, l’abbiamo visto tutti. Basterebbe guardare ogni partita del Napoli: a un passaggio sbagliato non ha mai sottolineato l’errore, anche a chi magari aveva meno qualità. Non ti metteva mai in difficoltà di fronte agli altri. Ora vedo mezzi giocatori che agitano le braccia, Diego non l’ha mai fatto con nessuno. Quando eravamo in spogliatoio facevamo un’analisi statistica sui vestiti dei compagni, eravamo dei bambini cresciuti ma con delle responsabilità importanti”.

 

 

 

 

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