Whirlpool conferma il licenziamento dei 321 operai

di Grazia Serra

La Whirlpool di Napoli ha confermato la procedura di licenziamento di 321 operai (erano 460 quando la procedura iniziò il 15 luglio). Ad annunciarlo la stessa azienda in una nota diffusa alle 2:00. Le lettere di licenziamento verranno inviate a partire dal 22 ottobre. “Whirlpool – si legge nella nota – ha partecipato ieri all’ultima riunione relativa alla fase finale della procedura di licenziamento collettivo relativa al sito di Napoli, avviata il 15 luglio e successivamente prorogata il 28 settembre fino al 15 ottobre d’intesa con il Governo e sindacati. Durante l’incontro è stato presentato un aggiornamento sul possibile progetto di reindustrializzazione ipotizzato per l’area del sito di via Argine. La società, pur riconoscendo gli sforzi profusi dal Governo e dalla Regione per trovare soluzioni idonee a consentire una nuova missione industriale per il sito di Napoli, si rammarica che i progetti presentati siano ancora in una fase non compatibile con le esigenze e tempistiche espresse dalla società più volte e da ultimo ribadito nella riunione del 28 settembre. Per le ragioni sopra esposte, la società considera il procedimento ex L. 223/91 avviato il 15 luglio definitivamente concluso il 15 ottobre senza alcun accordo”.

Giorgetti: “Da Whirlpool rigidità inamovibile”

“Da parte di Whirlpool abbiamo registrato una rigidità inamovibile”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. “Quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, lavoriamo per dare concretezza al consorzio” per la reindustrializzazione di Napoli, ha aggiunto. “Bisogna ricontattare i soggetti che hanno dato disponibilità in un ambito diverso, perché la disponibilità dell’azienda è venuta meno”. Il 23 settembre, infatti, il governo aveva presentato una proposta fatta da Invitalia che prevedeva la costituzione di un consorzio per la realizzazione dell’hub della mobilità sostenibile. Il progetto aveva un valore stimato di 87 milioni.

Irritata dalla rigidità dell’azienda anche il viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde. Le scelte dell’azienda sono “non ragionevoli”, ha detto Todde. “Non comprendiamo perché voglia chiudere la procedura oggi nonostante il tribunale si sia espresso” con il rinvio dell’udienza, che sospende i licenziamenti.

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